DIEGO DIOMEDI
TERNI – Oggi la Ternana dei Rizzo ha un nuovo amministratore unico: Fabio Forti. Che prende il posto di Tiziana Pucci. E ieri c’è stata una conferenza fiume del sindaco Stefano Bandecchi, che ha deciso di scoperchiare il vaso di Pandora sulla cessione della Ternana e sulla gestione targata Rizzo (secondo, naturalmente, la sua visione). Tra retroscena inediti, messaggi privati e il rischio concreto di un default finanziario, il primo cittadino non ha risparmiato colpi. Secondo quanto ricostruito dal sindaco, i contatti con la famiglia Rizzo non sarebbero recenti, ma risalirebbero allo scorso agosto, nati grazie alla mediazione di un amico comune che avrebbe fatto da “ponte” per una prima telefonata, addirittura afferma il patron di Unicusano che la telefonata è avvenuta quando questo amico in comune stava in barca con i Rizzo. In questo scenario emerge una figura nota al calcio italiano e anche alla società rossoverde e al pubblico ternano: Massimo Ferrero. L’ex patron della Sampdoria, amico dei Rizzo a detta di molti e anche di Bandecchi (anche se rumors dicono che Ferrero e i Rizzo si sono conosciuti in corso d’opera e non invece come si sostiene, amici da una vita). Comunque sarebbe stato questo l’anello di congiunzione decisivo per la presentazione ufficiale.
Bandecchi inoltre ha voluto fare chiarezza su due punti cruciali della struttura societaria. Su Claudia Rizzo: «E’ una impiegata», ha tuonato il sindaco. «Dire che è la presidente del Club è un falso storico». In effetti le lettere di licenziamento e tutti gli atti venivano firmati da Tiziana Pucci e non da Claudia Rizzo. E su Massimo Ferrero: «Volevano che fosse lui il presidente, io dicevo che sarebbe stata meglio una figura più rassicurante per le istituzioni e la città».
Il passaggio più duro riguarda la solidità economica della nuova proprietà. Bandecchi è stato categorico dove afferma che, diciamo, conoscendo il mondo lavorativo dei Rizzo, non pensava potessero permettersi una spesa da 10 milioni di euro l’anno. Aveva sconsigliato l’acquisto definendoli soldi buttati se non hai le spalle larghissime. Un’analisi che oggi spone comunque certe domande. Aggiunge poi il sindaco di eventuali “minacce” da parte della famiglia Rizzo di “portare i libri contabili in tribunale”, un’intenzione confermata anche da figure chiave come Mangiarano e Mammarella, sempre a detta del sindaco. La crisi inoltre non è solo contabile, ma tocca il cuore della squadra. Alcuni calciatori si sono rivolti direttamente al sindaco segnalando una richiesta shock della proprietà: rinunciare a un mese di stipendio. Mentre figure come Mammarella avrebbero percepito cifre “irrisorie” (sempre in riferimento al mondo del calcio, circa 3.000 euro), l’amministratore unico si sarebbe sentito minacciato dalla proprietà e avrebbe attivato quell’operazione che oggi comunque, mette sotto scacco la Ternana per una serie di problematiche che i legali della famiglia Rizzo stanno affrontando. Il futuro della Ternana potrebbe avere una data di scadenza ravvicinata per il sindaco: il 16 febbraio. Bandecchi teme che le scadenze non verranno onorate: “Se pensano di non pagare, devono andare via immediatamente. Non si può far fallire la Ternana solo perché tanto nessuno rischia nulla”.


