TERNI – Una serata che ha arricchito il cuore e la mente con il professore Enrico Galiano, che si è mosso in un dialogo tra formazione e cultura. Galiano ha coniugato profondità, empatia e grande capacità comunicativa, con messaggi che continueranno a far riflettere e a lasciare il segno e riempiendo il teatro Secci. Tra i passaggi più significativi del suo racconto, il mito di Icaro, che ci ricorda che «occorre costruire delle ali solide per volare e come i sogni non sono fatti di subito».
Forte anche la riflessione sulla perfezione: chi prende sempre 9 o 10 rischia di «ammalarsi di perfezione», mentre la vita insegna di più attraverso i 4. La storia della studentessa modello che prende per la prima volta un’insufficienza, della tragedia in famiglia, ha mostrato che sono gli errori le vere occasioni di crescita. Profonda anche la storia di Marco, costretto a diventare ciò che il padre voleva per lui, un racconto che ha toccato tutti e che ci ricorda l’importanza di essere se stessi. “Meglio veri che perfetti” è stato tutto questo e molto di più: qualcosa difficile da raccontare a caldo, perché solo con il passare del tempo si interiorizza davvero quanto ascoltato. E poi tanti altri spunti di riflessione, le storie dei suoi studenti che diventano insegnamenti per tutti, adulti e ragazzi, ci lasciano la certezza di tornare a casa più forti e più preparati ad affrontare i nostri giovani e la nostra quotidianità.


