Finita la festa, arriva la stangata. Il centrodestra raccoglie le firme: «Proietti stra-aumenta le tasse, Meloni fa gli sgravi»

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Il primo segnale della botta in arrivo dal primo gennaio viene dal cedolino Inps “spoilerato” dall’ex consigliere comunale di Perugia, Renzo Baldoni: l’addizionale Irpef passa da 82,90 del gennaio 2025 al 148,44 di oggi

DI Marco Brunacci

PERUGIA – 1.Il governo del “campo largo” conta sul fatto che, a partire dal primo gennaio 2026, gli umbri si dimentichino che nei prossimi tre anni ci saranno aumenti della tasse da brivido per il ceto medio umbro, con guai a spiovere per tutta l’economia regionale e col risultato finale di penalizzare, per la inevitabile diminuzione di consumi e investimenti, le fasce più deboli della società umbra. I
partiti, che sorreggono la maggioranza, puntano sull’oblio.
2.Il centrodestra di opposizione ritiene invece che sia giunto il momento di raccogliere le firme per contrastare questo esagerato e non giustificato aumento, con una campagna nella quale si racconti quel che è successo e che sta succedendo in Umbria. Proprio per non dimenticare.
3.Umbria7 ha scritto e riscritto che si tratta di una stangata che si è retta su una bugia, come notificato dalla Corte dei Conti. Non c’era e non c’è alcun buco di bilancio nella sanità. Ci sono piuttosto, così ha detto con chiarezza, perfino non usuale, la Corte dei Conti, 14 milioni di euro in più da spendere, che sono poi quelli accantonati dalla giunta Tesei per la vicenda dell’Arpa.
Per il restante bilancio “non sanitario” della Regione nessun problema, sempre che non ci affidi ad azzeccagarbugli e a letture capziose e palesemente strumentali.
4.Quindi l’aumento “monstre” delle tasse è esclusivamente di natura politica. La Giunta regionale ha deciso di prelevare dalle tasche degli umbri 184 milioni di tasse in più in tre anni per farli spendere
ad alcuni assessori, desiderosi, con ogni evidenza, di adempiere le promesse elettorali nei rispettivi settori.
5.La maggioranza di governo conta sul fatto che larga parte dei redditi umbri dichiarati resti fuori dal computo. E – possiamo dire – specula sull’evidenza che qui c’è una evasione fiscale molto vasta,
come attestato da una ricerca nazionale che indica l’Umbria tra le 3 regioni con più elevato tasso di aggiramento delle tasse. Non “grande evasione”, sia chiaro, ma “evasione diffusa”, la vera specialità
italiana rispetto al resto del mondo.
6.Un po’ di cinismo in politica alla fine è persino inevitabile, ma in questo caso il governo del “campo largo” esagera, non poggiando su alcuna base oggettiva la sua richiesta di tanti soldi in più ai cittadini umbri con redditi superiori a 28 mila euro (quindi per niente benestanti). In Umbria si è stratassati con qualche spicciolo in più di 1500 euro al mese più la tredicesima.
7.La cosa curiosa è che mentre Stefania Proietti stratassa, Giorgia Meloni dà il primo segnale (a Berlusconi non era mai riuscito, a causa di ondate di retorica montata dai ricchi veri contro la borghesia, storia che si ripete da prima della Rivoluzione francese in poi) secondo il quale anche il ceto medio, onesto e produttivo, è meritevole di un (piccolo) sgravio fiscale.
8.I partiti umbri del “campo largo”, ancora sotto choc elettorale, tacciono e si allineano a Proietti. Con un sola eccezione: Massimo Gnagnarini (segretario regionale di Italia Viva, per altro in Umbria
ininfluente nei governi), il quale però, per affermare che Proietti penalizza il ceto medio, i pensionati e tutti coloro che hanno ruoli di responsabilità con la colpa di essere lavoratori dipendenti, deve anche attaccare la Meloni, anche se non si sa bene per cosa.
9.Infine: per dire che botte sono in arrivo, l’ex consigliere comunale Renzo Baldoni, pensionato, “spoilera” il suo cedolino Inps di gennaio: la sua attuale addizionale Irpef regionale è oggi di 148,44
euro contro 82,90 euro del mese di gennaio 2025.
10.Che il Signore ci aiuti.

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