Il viaggio romano di Amanda Rosi

Dalla collettiva “L’Arte è Donna” alla permanenza di sei mesi in Via Margutta: l’artista “The Blonde Argonaut” presenta nuove opere e prepara il terreno per la personale del 2026

TERNI – Una nuova stagione creativa si apre per Amanda Rosi, conosciuta artisticamente come «The Blonde Argonaut», che approda a Roma con una permanenza di sei mesi presso la Galleria Internazionale Area Contesa Arte di Via Margutta. Dopo la partecipazione del 21 novembre alla collettiva «L’Arte è Donna», l’artista ha inaugurato il 5 dicembre un ciclo di esposizioni mensili che la vedranno protagonista fino ad aprile 2026, con due opere differenti in mostra ogni mese.

Il vernissage del 5 dicembre ha segnato l’avvio ufficiale del progetto con la presentazione delle opere «Run Of The Mill» e «Butterflies», appartenenti alla stessa serie. «Run Of The Mill» trae ispirazione dall’omonimo brano di George Harrison, tratto dal leggendario album All Things Must Pass, ricco di riferimenti al ciclo naturale delle stagioni e al passaggio dall’autunno all’inverno. Rosi ne ha tratto un’interpretazione visiva personale, sospesa tra simbolismo e riflessione interiore. Le opere sono il risultato di una fusione tra analogico e digitale, stampate su pannelli in forex (66 x 50 cm), un formato più contenuto rispetto alle grandi dimensioni privilegiate dall’artista. «Si tratta di lavori molto pop e astratti» – spiega Rosi – «un po’ anomali nella mia produzione, che di solito è incentrata su nudo e ritratto. Avevo bisogno di esplorare un territorio nuovo, più libero, più impulsivo.» Durante l’inaugurazione, The Blonde Argonaut ha condiviso il valore personale di questa esperienza: «Questa permanenza è per me un passaggio fondamentale. Via Margutta ha un’aura speciale, storica, ed esporre qui per sei mesi significa poter mostrare al pubblico lati diversi del mio lavoro. È un dialogo continuo, che cresce mese dopo mese.»

E guardando avanti: «Questi mesi rappresentano una sorta di laboratorio aperto. Sto costruendo il percorso che porterà alla mia mostra personale nella primavera del 2026, e questa occasione mi aiuta a capire quali direzioni creative approfondire.» La permanenza romana diventa così un viaggio in evoluzione, un percorso che permette all’artista di rinnovarsi e di offrire nuove chiavi di lettura della propria ricerca visiva.

Un'opera d'arte digitale che presenta due occhi in primo piano, circondati da foglie in tonalità rosse e arancio, su uno sfondo di petali di fiori chiari.

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