TERNI – L’assessora Michela Bordoni aveva giurato a Milano, alla Bocconi, il bilancio del Comune di Terni aveva spopolato. Una presentazione in pompa magna con tanto di standing ovation. «Un modello per tutti i Comuni d’Italia», aveva assicurato l’assessora, presa dall’entusiasmo. L’amministratrice della giunta Bandecchi aveva diffuso foto nelle quali lei spopolava in terra lombarda, complice il bilancio più bello d’Italia.
Ma ecco che a pochi giorni di distanza da presunti trionfi nel Nord Italia, arriva un giudizio diametralmente opposto. Questa volta, a parlare non solo le autocelebrazioni dell’assessora Bordoni ma il più prosaico verdetto della Corte dei Conti.
La magistratura contabile con sede a Perugia tira le orecchie a Palazzo Spada. Sui conti deve fare meglio. Il dissesto finanziario del 2018 è lontano ma ci sono ancora criticità e partite finanziarie da mettere a punto. Il Comune ha difficoltà ad incassare tributi e entrate extratributarie. La caccia agli evasori va dunque a rilento e la liquidità del Comune ne risente.
Piangono anche i fondi di accantonamento speciale, troppo esigui per fronteggiare eventuali emergenze secondo la Corte dei Conti. Troppo scarsi soprattutto per tamponare le perdite che potrebbero derivare dai debiti non esigibili. E ancora, nel bilancio del Comune di Terni ci sono residui attivi, soldi disponibili, che l’amministrazione Bandecchi tarda ad utilizzare.
Il voto della Corte dei Conti non è certo equiparabile ad un master della Bocconi. Se non bocciatura siamo al 18 o poco più. Una sufficienza stiracchiata. Chissà che dirà l’assessora Michela Bordoni, che era corsa a Milano per raccogliere presunti allori. Al momento parlano le opposizioni. Il consigliere di Fratelli d’Italia, Marco Celestino Cecconi, definisce gli autoproclami dell’assessora al bilancio una farsa.

