M.BRUN.
PERUGIA – La sindrome N-eurochocolate non è grave: provoca perdita della voce, ma solo per qualche giorno. La sindaca Vittoria Ferdinandi non ha parlato per una settimana, poco più degli effetti di una raucedine.
Poi ha detto di tutto e di più in un’intervista a cuore aperto e unghie affilate al quotidiano La Nazione, nella quale viene raffigurata, in foto, non con il trascinante sorriso di sempre, ma con un’espressione più severa, che comunque le dona. Di sicuro, le ultime amarezze dovute a Eurochocolate, hanno avuto il primo effetto: un rilevante cambio dell’iconografia.
Nell’intervista la sindaca annuncia, in buona sintesi, che Eurochocolate si svolgerà sempre in centro, ancora a novembre, ma, «a costo di una crisi isterica», Guarducci dovrà togliere le bancarelle bianche. E poi, virgolettato: «Eurochocolate verrà ridimensionata».
Più e più volte nell’intervista parla di «bilanciamento».
Eurochocolate un male necessario, ma il dolore che ti prende guardandola può esser reso meno acuto con qualche analgesico estetico?
O è una sorta di callo, per sopportare il quale è indispensabile allargare la scarpa?
Non tace neppure sulla manifestazione anti-Eurochocolate del venerdì.
Sacrosanta difesa strenua del diritto a manifestare e altrettanto giusta condanna degli insulti. In quanto insulti, si immagina. Ma in quanto ai contenuti espressi nella manifestazione?
Perché resta una curiosità insoddisfatta: se i manifestanti avessero gridato, invece delle offese e più educatamente, «Guarducci paghi dazi, dategli meno spazi», sarebbe stata d’accordo?
Non contate su interventi in risposta di Eugenio Guarducci, declassato da eroe della geniale intrapresa commerciale a forte impatto benefico per la comunità perugine e umbra a sospetto capitalista invischiato del giro di delizie e bon bon multinazionali.
Non sfugge il problema politico. Un derby a sinistra? Qualcosa del genere.
Guarducci nasce, prospera e trionfa col centrosinistra di governo. Col “campo largo” è costretto a ingoiare il suo primo, grande boccone amaro.
Sic transit gloria mundi. E anche la riconoscenza non è merce che si trova in quantità.
Un tema scottante per i perugini viaggiatori: se vai all’estero e ti dicono che “Perugia è la città del cioccolato”, che cosa devi rispondere? No, vi sbagliate, è la città degli addobbi di Natale di Paladino?


