TERNI – Nel cuore del periodo natalizio, si rinnova il sodalizio tra la Fondazione Carit e Visioninmusica che, con il sostegno di Banco Desio e della Brianza, regalano alla città di Terni un evento concertistico di grande suggestione spirituale e artistica: sabato13 dicembre, nella splendida cornice della Chiesa di San Francesco, il tradizionale Concerto di Natale si sdoppia in due appuntamenti – alle ore 17.00 e alle 21.00 – per accogliere un pubblico sempre più ampio e partecipe.
Il programma, dal titolo evocativo Le Altre Stagioni, intreccia barocco e contemporaneo grazie all’interpretazione dell’Orchestra I Virtuosi Italiani con Markus Placci al violino solista. Al centro del concerto, due visioni radicalmente diverse del tema delle stagioni, accomunate però da una profonda tensione poetica e da un’identica volontà di riscrittura.
Nella prima parte si ascolterà la celebre Recomposed di Max Richter, rilettura contemporanea delle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, realizzata nel 2012 per la Deutsche Grammophon. Lontano da ogni ammiccamento modernista, Richter frammenta e ripete, rielabora e reinventa i celebri temi vivaldiani, liberandoli dal logorio dell’ascolto commerciale e restituendo loro un’aura ipnotica, meditativa ed emozionante. Il risultato è una partitura sospesa tra minimalismo, elettronica e barocco, che spinge l’interprete a cercare nuove profondità espressive, lontane dal puro virtuosismo. A testimoniare lo spirito rivoluzionario dell’opera, basti ricordare che la sua prima esecuzione avvenne non in un teatro o sala da concerto, ma nel leggendario club berlinese Berghain, simbolo della sperimentazione musicale contemporanea.
La seconda parte del concerto ci conduce nell’emisfero sud, dove un’altra forma di stagioni prende vita: sono Las Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla, capolavoro del tango nuevo composto tra il 1965 e il 1970. Originariamente scritti per quintetto, questi brani sono stati trascritti per violino e archi dal compositore Leonid Desyatnikov, su commissione del grande violinista Gidon Kremer. La versione orchestrale amplifica la forza evocativa delle musiche di Piazzolla, arricchendole di citazioni vivaldiane che creano un ponte ideale tra il barocco veneziano e il calore malinconico delle strade di Buenos Aires. In questa riscrittura, la passione del tango incontra la struttura della forma classica, restituendo una visione potente e contemporanea del ciclo delle stagioni.
I Virtuosi Italiani, fondati nel 1989, sono una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama musicale internazionale, regolarmente invitata nei più importanti teatri, festival e stagioni mondiali. Viene loro riconosciuta una particolare attitudine nel creare progetti innovativi, una costante ricerca nei vari linguaggi, oltre all’eccellente qualità artistica dimostrata in oltre trentacinque anni di attività. Dal 2011 al 2023, sono stati complesso residente della Stagione Concertistica nella Chiesa dell’Ospedale della Pietà di Venezia, luogo dove Antonio Vivaldi per tutta la sua vita suonò, insegnò e diede luce a gran parte delle sue opere. Si sono esibiti per i principali enti musicali italiani, tra cui il Teatro alla Scala, il Teatro La Fenice, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Unione Musicale di Torino e la Società del Quartetto di Milano. La loro notorietà internazionale è confermata da impegni di alto profilo, tra cui il Concerto per il Senato della Repubblica (diretta RAI 1), il Concerto per la Vita e per la Pace (trasmesso in Mondovisione) e il concerto in Vaticano alla presenza del Papa. Le tournée hanno incluso sale prestigiose come la Philharmonie di Berlino, la Sala Grande del Conservatorio Tchaikovsky di Mosca e il debutto nella Royal Albert Hall di Londra. L’attività discografica è ricchissima, con oltre 100 CD registrati per etichette prestigiose quali la Warner Classic e la Deutsche Grammophone e oltre 500.000 dischi venduti. La loro ricerca verso esecuzioni storicamente informate li ha condotti a esibirsi nel repertorio barocco e classico anche su strumenti d’epoca originali. Nel segno della versatilità, I Virtuosi dimostrano un forte interesse per il repertorio di confine, con collaborazioni che includono artisti come Franco Battiato, Goran Bregovic, Chick Corea, Ludovico Einaudi e Richard Galliano. La figura cardine della formazione è il Konzertmeister – primo violino Alberto Martini.


