TERNI – Un sussulto. Il consiglio comunale di Terni vota un atto che chiede alla Regione di dare risposte concrete sul nuovo Santa Maria, entro due mesi. Palazzo Spada non intende impantanarsi nel dibattito per l’individuazione del sito, dopo che la Regione ha selezionato cinque possibili location.
Il consiglio comunale, con un’ampia maggioranza, punta al nocciolo del problema: lugo, risorse, tempi. «Ci deve pensare la Regione, perché è sua la delega alla sanità». L’atto di indirizzo ha ottenuto 19 voti favorevoli e solo 4 contrari.
«Alla conferenza all’Arpa, convocata dalla governatrice Proietti, di sabato 20 dicembre sulla presentazione dello studio finalizzato all’individuazione della localizzazione del nuovo ospedale di Terni – ha tuonato il consiglio il sindaco Stefano Bandecchi – non è stato invitato nessun organo del comune. La situazione è stata inizialmente imbarazzante, ma vi è di peggio, perché dopo aver sperperato i soldi degli umbri per fa fare un lavoro che non ha portato ad alcuna conclusione, dopo mesi, la città di Terni si trova umiliata perché le cose che sono state dette, seppure infiocchettate, sono le stesse che conosciamo da più di due anni. La promessa della scelta del luogo è stata disattesa, questo è il dato. La Regione doveva dire: il luogo è stato scelto, adesso iniziamo a lavorare sull’ospedale. Addirittura se ci basiamo sulle cifre presentate, praticamente ci hanno detto che non faranno l’ospedale, non c’è un crono programma, di fatto nessun lavoro è stato svolto. Desidererei, a questo punto, che ci sia un atto di indirizzo, neanche politico, ma di disperazione, fatto per i cittadini ternani, per invitare la Regione alla serietà, c’è una situazione preoccupante di immobilismo e voglio chiedere alla Regione entro i prossimi due mesi di dirci qual è il posto dove costruire il nuovo ospedale, per poter procedere con la realizzazione. Questa assise deve prendere una posizione, la Regione è in totale confusione e ci deve dire anche quanti milioni servono per mantenere l’attuale struttura dato che i tempi per il nuovo sono veramente lunghi».


