M.BRUN.
PERUGIA – Scusate l’anticipo. Qui è doveroso richiamare la nostra rubrica di maggior successo. Nel prendere atto con sconforto della informativa data dalla presidente Proietti, in una lunare conferenza stampa, rispetto a una analisi dei siti possibili per il nuovo ospedale di Terni, avevamo annunciato che sarebbe arrivato a ore un comunicato di piena soddisfazione della maggioranza in Regione, compresi i consiglieri del Ternano, con affermazioni ancora più marziane di quelle già da satelliti di Giove, contenute nell’informativa.Nel campo largo ormai si è scelta questa prassi: la presidente o un assessore la sparano grossa e la maggioranza dice quanto sono stati bravi.
E il sense of humor della maggioranza non ha limiti. Più una posizione è indifendibile, più si copre di elogi. Più è lontana da qualunque realtà e più viene caricata di significati, probabilmente esoterici.
Meno è possibile rintracciarci un barlume di coerenza-concretezza e più si afferma che è l’inizio della ricostruzione. Di cosa? Non si sa.
E’ importante leggere il comunicato. Lo proponiamo per intero. Coloro che hanno contezza della realtà così com’è, ora possono sorriderci.
E facendo questo ammettiamo che la nostra previsione era vera solo a metà: il consigliere ternano, presidente di terza commissione, Simonetti (M5s), non si è espresso. Ma contiamo che lo faccia prima di Natale. Senza Simonetti, manca l’ultimo suggello, certezza che siamo alle profacole assolute.
E’ vero: i cittadini ternani meriterebbero più rispetto. Intanto però è garantito un po’ di buon umore.
Umbria7 si limita a confermare che uno studio come quello presentato sabato scorso, sarà pagato con soldi pubblici per 32 mila euro. E’ la dimostrazione che la sinistra non si fida del pubblico, come sta facendo continuando a riempire di soldi la sanità privata. E ritiene gente evidentemente inaffidabile i tecnici assunti dal centrosinistra di governo.
Come si vede una piccola rivoluzione. Viva il privato.
I 32 mila euro andranno giustificati, ma Umbria7 fa notare un ulteriore aspetto della vicenda: se si trattasse di un lavoro con qualche possibilità di renderlo fattibile, i soldi da spendere, in un qualunque studio tecnico privato, sarebbe tanti, ma tanti di più.
Ai sicuramente ottimi tecnici di Reggio Emilia è evidentemente stato chiesto di buttare giù due idee, così tanto per superare le festività. Almeno così si capisce dalla cifra minima pagata (e comunque sempre in spregio ai tecnici pubblici assunti della Regione), ma soprattutto dal decisivo passaggio del documento della maggioranza. Testuale: “Per Terni vogliamo il meglio, così come per l’intero sistema sanitario regionale”. Sipario, applausi scroscianti. La pochade è servita prima delle feste. Il buon umore durerà fino ai prossimi numeri delle liste d’attesa che restano sconcertanti, alla batosta di gennaio per le tasse volute a tutti i costi dalla Giunta regionale. Allora, dopo, non si riderà più.
ECCO IL TESTO
La presentazione dello studio sulle aree idonee per il nuovo ospedale di Terni ha rappresentato un passaggio di grande rilievo per la città e per l’intera sanità umbra. A sostegno dell’azione della Presidente Stefania Proietti, riteniamo che per la prima volta sia stato messo in campo un percorso serio, concreto e verificabile, fondato su metodo, responsabilità e dati oggettivi. È un cambio di passo sostanziale: senza una base solida non può esistere alcuna scelta credibile né una programmazione all’altezza della complessità della sfida che abbiamo di fronte.
Per Terni vogliamo il meglio, così come per l’intero sistema sanitario regionale. Se esistessero soluzioni più semplici o immediate, saremmo i primi a trarne vantaggio. Proprio per questo è necessario lavorare con serietà e rigore, evitando decisioni che possano tradursi in uno spreco di risorse pubbliche o compromettere nel tempo la qualità del sistema sanitario. Siamo pienamente consapevoli di quanto sia importante agire velocemente, ma la rapidità deve andare di pari passo con la solidità delle scelte.
In questo quadro si colloca lo studio commissionato a Binini Partners, che rappresenta un passaggio fondamentale perché consente finalmente di conoscere in modo puntuale l’impatto che un’opera di questa portata avrebbe sulla città, sotto il profilo urbanistico, infrastrutturale, ambientale e dei costi. Per la prima volta si dispone di un’analisi strutturata che permette di affrontare il tema del nuovo ospedale non per suggestioni o annunci, ma sulla base di elementi verificabili e comparabili.
Nessuna ipotesi viene scartata in partenza. La solidità dei dati consente di aprire una fase di confronto reale e consapevole sulle diverse opzioni possibili. Un confronto che dovrà essere ampio, trasparente e partecipato, coinvolgendo le istituzioni a tutti i livelli e, in modo centrale, il personale sanitario, che conosce dall’interno criticità, esigenze di sicurezza e condizioni necessarie per garantire qualità delle cure e diritto alla salute.
Dopo anni in cui si è proceduto senza una base tecnica condivisa, oggi si recupera un metodo fondato su dati, responsabilità e assunzione di scelte politiche informate. È per questo che abbiamo bisogno del supporto di tutti: solo attraverso un confronto serio e collettivo sarà possibile arrivare alla decisione migliore per Terni e per il futuro della sanità umbra.
Parallelamente, l’impegno della Giunta è orientato alla ricostruzione di una rete sanitaria territoriale più forte ed efficiente, capace di ridurre la pressione sui pronto soccorso delle grandi città e di offrire risposte più appropriate ai bisogni di salute. Un lavoro che passa dal rafforzamento della sanità di prossimità, dall’integrazione tra territorio e ospedale e da un’azione strutturale sulle liste d’attesa, affinché il diritto alla cura trovi risposte concrete nella vita quotidiana delle persone.
Gruppi di Maggioranza PD, M5S, AVS, Umbria Domani Regione Umbria

