di Aurora Provantini
TERNI «Abbi pace. Stamo a fa li sardi mortali». Parlano così i maggiaioli ternani, in ritardo nella realizzazione dei carri allegorici, per colpa delle quarantene da Covid. Tradotto: «Ce stonno li lavori ‘n corzo». E infatti.
La sfilata slitta al 21 maggio, anche se la tradizione contadina la colloca tra il 30 aprile e il primo maggio. Ma al di là della data, la manifestazione popolare, dopo due anni di stop dovuti alle limitazioni imposte dalla pandemia, si svolgerà. «Direi che l’importante è questo. E’ tornare ad assistere alla sfilata dei carri allegorici dal vivo – evidenzia l’assessore alla cultura del Comune di Terni, Maurizio Cecconelli – che per i cittadini rappresenta, quest’anno più di ogni altro, un evento di rinascita (annuncia la primavera, ndr) e di ritorno alla normalità. E poi il 21 maggio saranno decaduti quasi tutti i provvedimenti di contrasto alla circolazione del virus». Per il presidente dell’Ente Cantamaggio, Maurizio Castellani, invece, quel tempo fino al 21 maggio è essenziale per mettere in piedi qualcosa di raro: «Abbiamo deciso di posticipare la data della sfilata dei carri per avere più tempo a disposizione e per fare di quei colossi di cartapesta qualcosa di speciale. Vogliamo che il Cantamaggio diventi una manifestazione attrattiva anche per i turisti. Per questo stiamo mettendo in piedi un progetto ambizioso e innovativo». In 126 anni ne sono stati annunciati parecchi di progetti. Ma nessuno è riuscito a decollare. Ogni volta c’era l’idea, ma mancavano i finanziamenti. E poi scoppiavano le polemiche.

«Eppure qualcosa va fatto – interviene Cecconelli – perché il Cantamaggio ternano è diventato patrimonio della città. E’ cresciuto, si è radicato, ha concorso a costruire un senso di comunità, sviluppando le identità di quartiere. Perché è nei quartieri che si sono formati i maggiaioli ed è nei quartieri che venivano portati i carri dolo l’evento clou».
Cecconelli insiste. E, anche se «ce stonno li lavori ‘n corzo» e, quindi, il programma degli eventi non è stato ancora definito, si lascia scappare qualche anticipazione: «La festa inizierà comunque il 30 aprile con un omaggio alla danza al teatro Secci, dal momento che il 29 è la giornata internazionale della danza e, andamento dei contagi permettendo, verrà anche costruito un evento nel piazzale del Caos. Proseguirà con una serie di appuntamenti che animeranno e coinvolgeranno l’intera città. Si concluderà il 21 maggio con la sfilata dei carri allegorici in concorso». Artisti, artigiani, architetti, cantanti, poeti, insegnanti, studenti, sono già a lavoro per realizzare quello migliore. L’Ente ha anche aperto una call per arruolare nuovi maggiaioli, cittadini innamorati della festa di primavera. Che riporta nelle vie del centro, nonostante tutto, i caratteristici “Carri de maggiu”.





