di Michele Fratto
TERNI – Un tratto di strada già finito agli albori delle cronache tornato, purtroppo, al centro del dibattito cittadino. Dopo l’incidente di domenica sera, fatale per Angelo nulli Rinalducci, l’incrocio tra via del Lanificio e via del Raggio vecchio ha fatto montare toni polemici ai cittadini ternani, specialmente sui canali social. La scomparsa del 47enne operaio di Ast, conosciuto in diversi ambienti cittadini e verso cui sono arrivati molti messaggi di cordoglio e affetto alla famiglia, ha messo di nuovo sotto i riflettori la pericolosità del tratto di strada in questione, snodo principale in quella specifica zona della città.
Come si può vedere dalle foto, la segnaletica orizzontale latita, mentre alcune vetture sostano in zone stradali dove non potrebbero. Questi, infatti, sono i due principali argomenti sollevati da chi si interroga sul perché, ancora una volta, quel tratto di strada è stato causa di incidente. «In quel punto si registra almeno un incidente al mese, ci vorrebbe uno stop». «La segnaletica è quasi invisibile, ci vorrebbe a terra. Abbiamo fatto tante segnalazioni». Alcuni estratti dei vari commenti piovuti sui social si riferiscono proprio ai due problemi sopracitati. E mentre i cittadini si stringono intorno alla famiglia della vittima, le macchine continuano a occupare spazi vietati.






