Intorno al buen retiro di Draghi sono convinti: niente elezioni e il premier (quasi di sicuro) resta

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | A Città delle Pieve tutti i segnali sono controcorrente rispetto a quelli nazionali. Pochi giorni e si saprà chi ha ragione. I rapporti con Mattarella e il “senso delle istituzioni”

di Marco Brunacci

PERUGIA – Lo chiamano tutti “buen retiro” e non intendiamo sottrarci. Ma da casa Draghi, a Città della Pieve, non esce nulla. Semmai qualcosa da quel che gira intorno. Cosa? Uno: il presidente intende confermare le dimissioni, ora e sempre. Due: non c’e’ pero’ in giro aria di elezioni anticipate, anzi si potrebbero arrivare non prima di maggio.

A star dietro a queste voci che arrivano dalla Pieve, Draghi a Mattarella non si intendono come un tempo, ma alla fine una soluzione si troverà, dicono.
Quale? Il presidente Draghi potrebbe prendere atto che, pur con tutte le dimissioni che presenta, ha una chiara maggioranza in Parlamento per governare. Con o senza M5s di Conte.
Senza ma anche “con”, visto che è stato chiesto il voto on line per dare la linea al Movimento e i voti on line potrebbero perfino premiare i cinquestelle governativi (in realtà le probabilità sono minime).
Intorno al “buen retiro” umbro di Draghi escludono anche una ipotesi alternativa a Draghi (Amato o soluzioni del genere).
Motivo? Sono convinti che il senso delle istituzioni di Mario Draghi supererà ogni ostacolo (anche se di ostacoli ce ne sono parecchi).
Così parlò Città della Pieve.

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