di Marco Brunacci
PERUGIA – La presidente Tesei, il vicepresidente Morroni, il direttore Nodessi per spiegare cosa significa essere la seconda regione a operare sugli extra profitti delle imprese dell’energia. Che in Umbria significa chiedere maggiori contributi al gigante Enel, che usa le Cascate delle Marmore per la produzione dell’idroelettrico.
L’Umbria ha promosso un documento, siglato da tutte le regioni, per porre al centro dell’azione politica il caro bollette.
E ha già messo in campo progetti per la produzione di energia pulita e una serie di aiuti sul fotovoltaico.
Ora Tesei e l’Umbria decidono di giocare, nel loro piccolo, la partita degli extraprofitti, attraverso in disegno di legge.
Non sfugge a nessuno che la questione può avere una svolta solo per iniziative nazionali.
Ma qualunque iniziativa su questo fronte è benemerita.
L’angoscia da bollette è la realtà di aziende, intraprese commerciali, famiglie.
Ogni mossa su questo scacchiere diventa attenzione riservata aziende, commercio, famiglie.
Ecco allora Morroni che spiega come verranno irrobustitili introiti del bilancio regionale pescando nei profitti dell’idroelettrico.
Interessante l’approfondimento del direttore Nodessi, che prospetta la possibilità di usare l’energia prodotta in Umbria con l’idroelettrico (quindi alle Cascate delle Marmore) per gli ospedali umbri, con vantaggi diretti sui bilanci (bisognosi) della sanità.
Quanti saranno i soldi che si potranno recuperare per i cittadini?
Ragionevolmente, si capisce, che ci si fermerà a non molto di più di cinque milioni.
Non molto per le bollette degli umbri e quindi è ragionevole che si dovrà attendere per avere sollievo per le bollette rincarate in maniera esponenziale l’intervento del prossimo Governo.
Gli introiti maggiorati in favore della Regione, su base annua, saranno – secondo una indicazione di massima – dai 6 agli 8 milioni. Dove indirizzarli, visto che per le bollette è poco, come appena detto?
Tesei fornisce qualche indizio: sostenibilità ambientale e protezione civile i settori dove si potrebbero spendere proficuamente.
Non dimenticando che, se invece di monetizzare, si chiedesse un servizio ad Enel, potrebbero ammontare ad almeno 2,5 milioni le forniture di energia per gli ospedali umbri. Una boccata d’ossigeno per i bilanci della sanità, bisognosi di qualunque cosa.
Ps. Sul fotovoltaico si stanno facendo i passi in avanti che ci si attendevano, con grandi spazi aperti per l’autoconsumo.



