Di Arianna Sorrentino
PERUGIA – Nell’ondata della crisi e dell’aumento dei prezzi, c’è chi si inventa per stupire i clienti e per attrarli al proprio stand. Succede alla tradizionale Fiera dei morti a Perugia, tra il centro storico e Pian di Massiano, e che tra l’altro quest’anno dura anche un giorno in più: iniziata martedì primo novembre, si concluderà domenica 6.
Giochi di parole, «m’assaggi gratis», come si legge sul bancone della panetteria e pasticceria Bartolini accanto ad un maialino arrostito. «Puro cashmare», invece di «puro cashmere» in riferimento alla fibra tessile per l’abbigliamento: uno sbaglio voluto o un modo per far sorridere il cliente e farlo avvicinare? C’è l’ambiguità di un venditore che propone secchi salvaspazio richiudibili e pieghevoli, dove la scritta «attenti al prezzo. E al padrone» viene accompagnata da una pistola disegnata. Ma poi si trova anche chi gioca volutamente con i doppi sensi: «la diamo calda…». E sotto, in un carattere più piccolo: «ehi, ma cosa avevi capito?». Una provocazione che ha a che fare con i piaceri della vita e che presenta pizza e focaccia a volontà, rigorosamente calda, per accompagnare chi ha voluto trascorrere il proprio tempo libero alla ricerca di oggetti curiosi, utili e tradizionali. A proposito di tradizioni, immancabili sono gli stand come quelli per la pelletteria, piante e fiori, bigiotteria, ceramica, giocattoli in legno, articoli per la casa, calzature, abbigliamento, libri e quadri. Accessori fatti a mano, artigianato in legno e vintage. Anche articoli estetici, come trucchi, saponi per la pelle, tubetti di balsamo per il naso e creme per le mani, fialette di oli e polveri di ogni colore. O tipici oggetti da mercato, con accessori e utensili da cucina introvabili diversamente. Come lo spiralizzatore di verdure, come gli utensili per forare al centro zucchine e carote per farle ripiene o come quelli per tagliare gli ortaggi alla julienne. Oltre, come accennato prima, ai banconi enogastronomici: dalla porchetta di Costano, ai prodotti tipici regionali, fino alla paella spagnola. Ma che la Fiera sarebbe stata un successo anche con questa edizione, qualcuno lo aveva previsto. Stimate circa 60mila persone nei sei giorni della manifestazione. Già tre giorni sono andati e il flusso di persone è stato notevole: a dimostrarlo sono le solite lunghe code di macchine principalmente nei pressi dello stadio Curi o sulla strada di Santa Lucia. Il meteo da “novembrata” sta sicuramente assistendo i visitatori, perugini e non, che stanno approfittando per una passeggiata tra le corsie di piazzale Umbria Jazz e per spulciare tra i 518 stand presenti. Stimato anche il movimento economico che porterà l’evento: si aggira attorno ai quattro milioni di euro in totale.















