di Angelo Drusiani
TERNI – Una parte importante di presenti, appunto per esserci. Una parte altrettanto importante, per ammirare la scenografia, la regia, per udire la musica e il canto. Dal Loggione, soprattutto, ma anche nei palchi e in platea, perché no. Anche se il costo dei biglietti… Eppure il Teatro alla Scala, il 7 dicembre calamita l’attenzione non solo dei presenti al Piermarini, ma di radio, televisioni, giornalisti e tantissime persone che, pur non presenti in sala, hanno assistito alla “diretta” dell’inaugurazione della Stagione dell’Opera meneghina, in questo caso, 2022/2023. Spesso polemiche e, quest’anno, lancio di vernice contro l’edificio teatrale, precedono l’evento. In passato, le contestazioni furono anche più corpose. Ma tant’è!
Capita una sola volta all’anno. L’aspetto che mi ha sempre incuriosito è la durata degli applausi al termine della rappresentazione. Tredici minuti, per il 7 dicembre 2022. In leggero calo, se fosse un titolo quotato in Borsa, perché generalmente la durata stessa degli applausi si attesta a quindici minuti! Anno dopo anno. Mercoledì sera ho visto e ascoltato il primo atto dell’Opera trasmesso dalla RAI, Opera, peraltro, cui già assistetti anni addietro in presenza e per l’intera rappresentazione, ma non a Milano. Non per snobismo mi sono limitato al citato primo atto, ma perché amo una musica più dolce, più struggente, perché è più vicina al mio stato d’animo.
Tra pochi giorni, la Banca Centrale degli Stati Uniti inaugurerà una “due giorni” di probabili, ulteriori incrementi dei tassi d’interesse. Il 15, infatti, sia la Banca d’Inghilterra, sia la Banca Centrale Europea la seguiranno. Chi salirà di più? Probabilmente Londra e Francoforte si divideranno il primato mentre Washington potrebbe rallentare. Ma se si osserva l’atteggiamento dei mercati azionari, abbastanza negativi nelle ultime sedute, non si può escludere un tris d’assi di aumenti, tutti a più 0,75 punti. Per dare un colpo significativo alla dinamica inflazionistica. Sperabile non si verifichi, ma lo stesso Presidente della Banca di Washington ha riconosciuto che la politica monetaria in essere potrebbe indirizzare temporaneamente le economie occidentali verso una fase di recessione. Certo che fino a non tantissimi mesi fa le critiche mosse alle Banche Centrali vertevano sul fatto che il rendimento di gran parte dei titoli governativi erano di segno negativo! E ora, siamo sul lato opposto: troppi rialzi dei tassi ufficiali, costi di finanziamento per le aziende in continua crescita, prezzi delle materie prime sempre molto alti. Cambiamenti radicali: peggio delle problematiche che fanno riferimento al clima! Peccato che il clima, da un lato, mercati e sistemi finanziari, dall’altro, rappresentino, in ogni caso, due aspetti fondamentali della vita. E se le loro prospettive non sono rosee, in tanti ne soffrono. Ma se la situazione climatica è molto più complessa e difficile da sistemare, in tempi ravvicinati, per i mercati finanziari tutto può mutare, e migliorare, anche in tempi non particolarmente lunghi. Il motivo è palese: i mercati finanziari li “comanda” l’uomo. Mentre è il clima che comanda sull’uomo. Almeno per ora.
“Né più mai toccherò le sacre sponde / ove il mio corpo fanciulletto giacque / Zacinto mia, che te specchi nell’onde / del greco mar, da cui vergine nacque / Venere, e fea quell’isole feconde / col suo primo sorriso, onde non tacque / le tue limpide nubi e le tue fronde / l’inclito verso di colui che l’acque / cantò fatali ed il diverso esiglio / per cui, bello di fama e di sventura / baciò la sua petrosa Itaca Ulisse….” Ugo Foscolo dedica “A Zacinto” alla sua terra. E non ho capito perché ho voluto accostarla alle difficili situazioni climatiche che, anno dopo anno, sembrano volersi ingigantire. E che lascino al genere umano sempre meno spazio di manovra. Sempre che lo stesso genere umano sia davvero convinto di operare in modo tale da provocare meno danni in futuro all’evoluzione del clima. E, per completare, una raffigurazione di un Olio su tela di Giorgio de Chirico che nel 1968 dipinse “Il ritorno di Ulisse”. Davvero straordinario!
NB: fanciulletto, fea ed esiglio coì sono riportati nella Poesia


