DI ARIANNA SORRENTINO
PERUGIA – Al termine dei lavori in piazza Danti verrà installata un’opera scultorea, copia del bozzetto in bronzo raffigurante “Elisabetta con la tortorella” dell’artista Artemio Giovagnoni, già accademico di merito all’Accademia di Belle Arti di Perugia, autore di alcune opere scultoree presenti nel Duomo e nelle chiese perugine, ed infine uomo di teatro.
Giovagnoni fu fondatore infatti del gruppo teatrale “Città di Perugia” con cui mise in scena rappresentazioni di successo soprattutto all’interno della Turrenetta, a conferma del legame con essa. L’opera sorgerà nel lato nord dello spazio antistante il Turreno così da essere visibile da piazza IV Novembre.
Intanto nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 5 aprile si è discusso del progetto di piazza Danti con le interrogazioni di Fabrizio Croce (Idee persone Perugia) e Francesca Tizi (M5S). Croce ha chiesto se fosse possibile ripensare l’assetto del lato opposto al sagrato, ipotizzando la collocazione di soli dissuasori mobili (fioriere) e non dei paletti fissi «che danneggerebbero la pietra serena, oltre a rappresentare un ostacolo per le persone». Inoltre ha chiesto la possibilità di ripensare il restringimento fisico della carreggiata «in modo più armonico con il contesto e tenendo conto delle esigenze sia pure temporanee nella durata e circoscritte alla sola logistica, connaturate alla volontà di riportare vita e socialità nella piazza a scapito degli autoveicoli». La consigliera Tizi, invece ha sottolineato che «in base alle opinioni di comuni cittadini e di esperti, il progetto realizzato non piace». Ha quindi chiesto di conoscere «le motivazioni di quello che sembra un intervento impattante e che di fatto snatura la fisionomia della scalinata della Cattedrale».
L’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia ha ricordato che il progetto per piazza Danti «si inserisce in un ambito più generale di riqualificazione degli spazi del centro storico – e che – nell’ottobre 2022 è stato approvato il progetto esecutivo per 180mila euro». Poi, uno sguardo agli articoli di stampa e gli interventi sui social «che hanno sollevato dubbi sulla corretta esecuzione e sulla conduzione dei lavori e sulla corrispondenza di questi al progetto approvato». Il 27 febbraio l’assessore ha quindi chiesto agli uffici competenti una relazione tecnico-descrittiva relativa al progetto definitivo ed esecutivo e ai lavori eseguiti. «Il progetto esecutivo – ha precisato la Scoccia – ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, incluse quelle della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio dell’Umbria (art. 21 comma 4 Codice beni culturali) con specifiche prescrizioni».
Tra le prescrizioni, quella di «modificare la giacitura e la geometria delle delimitazioni stradali al fine di non generare un disegno della piazza individuato tramite i raggi di curvatura della viabilità carrabile (in particolare riferimento all’area di fronte al Teatro Turreno». Invece, rispetto al nuovo sagrato è stato chiesto di «seguire una geometria secondo la giacitura dettata dalla Cattedrale prevedendo un andamento parallelo alla facciata ed evitando l’andamento a linea spezzata». I sopralluoghi in accordo con la Sovraintendenza sono stati effettuati nel dicembre 2022, e poi il 14 e il 23 febbraio, dove nel corso di questi sono state concordate le modalità di esecuzione dei lavori anche in relazione al posizionamento dei basoli della scalinata. Rispondendo a Croce, l’assessore Scoccia ha chiarito che «si sta valutando se implementare il progetto con un numero maggiore di fioriere a scapito dei paletti, tenendo comunque conto delle complessive esigenze logistiche dell’area».





