R.T.
TERNI – Mercoledì mattina nella sala del consiglio comunale di Terni tanti sorrisi nel centrodestra che ritrova l’unità. Anche qualche battuta ironica che ha strappato sorrisi.
Ma non è mancato qualche voto rabbuiato.
Non è un mistero per nessuno che l’investitura di Orlando Masselli a nuovo condottiero del centrodestra non sia stato indolore. E non solo per il tira e molla sulla riconferma o meno del sindaco uscente Latini.
Dentro Fdi c’è chi la candidatura Masselli l’ha dovuta digerire.
Le incomprensioni tra il gruppo dirigente Fdi di Terni e Marco Cecconi risalgono al primo rimpasto effettuato da Latini. Cecconi dopo appena un anno si ritrovò fuori, per alcuni decisiva la volontà del suo partito per altri quella dello stesso sindaco. Non è un mistero che Cecconi, coordinatore comunale, in queste settimane si sia espresso nelle riunioni politiche per candidati terzi, mai per Masselli, la scelta di Fdi.
Altro volto non molto sorridente è quello di Elena Proietti, assessora al Turismo. Meno rabbuiata di altri ma comunque non sorridente. Lei appartiene alla minoranza interna che a livello regionale, nelle dinamiche Fdi, è maggioranza.
Sia Cecconi che Proietti sono comunque candidati nella lista di Fdi. E a proposito di cognomi si è sfiorato un caso: Emiliano Proietti, storico leader di Mi Rifiuto (i volontari che ripuliscono amorevolmente il territorio) era pronto a scendere in campo con Fdi. Ma poi è nato il caso che ci potesse essere confusione tra i Proietti al momento della indicazione della preferenza da parte degli elettori.
Come è noto, in caso di cognomi identici nella stessa lista, per non fare annullare la preferenza l’elettore deve indicare anche il nome.
E così Elena, forte anche del suo ruolo in Fdi e della sua rete di rapporti regionali e nazionali, è rimasta nella lista della Meloni, mentre Emiliano è stato dirottato in una delle liste civiche del centrodestra.
Questione dunque risolta.
Da capire che cosa accadrà al momento di composizione della nuova giunta e come il nuovo sindaco troverà gli equilibri nella articolata geografia di Fdi.
Fermo restando che il centrodestra le elezioni prima le deve vincere.


