di Francesca Cecchini
FOSSATO DI VICO (Perugia) – Un tour che tra i mesi di luglio e settembre toccherà 21 città italiane per lo più localizzate nei comuni montani d’Italia, tra cui, unico borgo in Umbria, Fossato di Vico (data da definire nell’ambito del festival estivo Suoni Controvento), per il progetto nazionale “Calvino 100 – In cammino sul filo delle montagne”, omaggio a Italo Calvino a 100 anni dalla sua nascita (15 ottobre 1923), promosso dalla Fondazione Cirko Vertigo, realizzato in collaborazione con Uncem – Unione nazionale Comuni comunità Enti montani, dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino e Istituto Europeo di Design, in partnership conl’associazione Generale italiana dello spettacolo, con il sostegno di Play Juggling e affermatosi come “Migliore progetto speciale di circo contemporaneo” del 2023 dal Ministero della cultura.
Ideato da Paolo Stratta e curato da Paolo Verri (rispettivamente direttore e presidente di Fondazione Cirko Vertigo), il progetto esplora l’universo creativo dello scrittore delle “città invisibili”, focalizzandosi sulla rigenerazione territoriale, la tutela dell’ambiente e la biodiversità, in particolare valorizzando, attraverso il linguaggio del circo contemporaneo, quei luoghi spesso lontani dalle mete turistiche e dall’offerta culturale. “Calvino 100” attraverserà ll’intera penisola, dalla Sicilia al Piemonte per concludersi in Sardegna.

Parole d’ordine saranno “sostenibilità ecologica e ambientale” e, infatti, il Collettivo 6tu, che sarà coinvolto nel tour, è infatti al lavoro per dotarsi di dispositivi che consentano di ricaricare le batterie dell’impianto audio e luci usato per lo spettacolo, come pannelli solari e un generatore di corrente a pedali, utile nelle giornate con poco sole e che consentirà agli acrobati di trasformare anche la propria attività di allenamento quotidiano in energia utile e rinnovabile.
«Calvino amava la natura e le piante, era un ecologista ante litteram, e sapeva con perfezione quanto conta lo sguardo e il viaggio – il commento di Paolo Verri – Questo progetto, che gli dedichiamo con devozione, cerca di mettere insieme la sua passione e il suo metodo. Come nuovi Palomar, andremo in giro per l’Italia rintracciando tracce delle favole ma anche delle storie partigiane, facendo del nostro lavoro un metodo per un percorso di costruzione di senso nel rapporto tra artisti di circo e spettatori. Speriamo di essere in grado di ricostruire quel sentimento di comunità che animava Pin nel Sentiero dei nidi di ragno: una comunità non solo umana ma vegetale, capace di pensarsi e di viversi in un tempo lungo e diffuso”.
«Il cuore dell’iniziativa – le parole di Paolo Stratta – sta nell’attivazione delle aree interne del nostro Paese, comunità invisibili che diventeranno protagoniste, luoghi lontani dai percorsi turistici, il cui valore viene spesso dimenticato e che rischiano di andare perdute. All’effimero meraviglioso del circo contemporaneo si aggiunge una attività che genera valore e lascia tracce indelebili, una proposta culturale ampia e visionaria che consegna importanti semi per le giovani generazioni».


