Terni al voto/Sara Francescangeli: «Voglio rivedere la gente sorridere»

Il viaggio di Umbria7 tra i candidati al consiglio comunale ci porta in una delle liste a sostegno di Stefano Bandecchi: Alternativa popolare

TERNI – Nella lista di Alternativa popolare l’ex leghista Sara Francescangeli. L’assessora alla sicurezza,  alla polizia locale, al personale e a molto altro, silurata “a mezzo stampa” dal sindaco Latini, esce  dal partito di  Salvini nel 2020 sbattendo la porta e si ritrova tre anni dopo nel programma di Alternativa popolare. Alla candidata che sostiene Stefano Bandecchi, le domande di Umbria7.  

Lavoro, quale è la ricetta per il rilancio dell’occupazione?

«Per rilanciare il lavoro credo sia, innanzitutto, necessario riuscire ad attrarre investimenti. Terni è una città storicamente a vocazione industriale e tale dovrebbe continuare a rimanere, ovviamente, nel rispetto dell’ambiente e della salute. Per attrarre gli investimenti, tuttavia, è necessario invertire la rotta e provvedere alla manutenzione ed alla implementazione delle infrastrutture. Il degrado, a cui siamo ormai tristemente abituati, genera solo altro degrado e dissuade qualsiasi imprenditore intenzionato ad investire. Non solo. Un importante volano della economia locale deve essere il turismo. Una città che ha da offrire luoghi come la Cascata delle Marmore, con tutte le attività connesse, come ad esempio il rafting, il lago di Piediluco, con il canottaggio, Carsulae, San Valentino, ma  anche la spiccata vocazione sportiva deve riuscire a programmare ed offrire itinerari composti, a conciliare i percorsi turistici con offerte enogastronomiche di eccellenza, come l’olio o i prodotti tipici, abbinando anche con un ventaglio di proposte culturali. I musei ci sono, basta aprirli, ed aprendoli si creano posti di lavoro e mettendoli “a sistema” in pacchetti turistici, si manterrebbero da soli. Gli studios di Papigno, lasciati deperire da anni, ad esempio, potrebbero essere rivitalizzati e convertiti, senza  spendere troppo, in un museo delle illusioni o di realtà virtuale da offrire sia come percorso formativo alle scuole locali che come attrattiva turistica. Si potrebbero tenere impegnati i turisti per giorni interi!»  

Tasse, quali sono le bollette che secondo lei potrebbero essere ridotte?  E come?

«La possibilità di tagliare  bollette – peraltro, tra le più care d’Italia –  e tasse a favore dei ternani esiste ed è molto concreta. La centrale di Galleto, ad esempio, fa guadagnare ad Enel centinaia di milioni sfruttando una risorsa ternana. A scapito peraltro del territorio, in termini di turismo e di disagi, di non poco conto, per i residenti di Piediluco. Come per la regione Basilicata, che nell’agosto scorso ha stipulato un accordo con le compagnie di estrazione e vendita del suo gas, per concederlo ai residenti quasi gratuitamente, così si potrebbe trovare un accordo con Enel a favore dei cittadini ternani per l’energia elettrica. Lo stesso si potrebbe fare per l’acqua altra risorsa del nostro territorio. Ridimensionando la quota privata, e con essa i guadagni che i privati fanno sulle spalle dei cittadini ternani, con istituti giuridici, come potrebbe essere un trust, dei comuni interessati si potrebbero abbassare notevolmente i costi. Così come si potrebbe diminuire la Taric che invece, con non poca preoccupazione, leggo ancora in aumento dell’8 per cento, presumibilmente  per gli appetiti insaziabili del nuovo proprietario, premiando la raccolta differenziata virtuosa e calibrando la spesa per la raccolta indifferenziata sui reali conferimenti degli utenti. Ricordo, infatti, che quando furono distribuite le mastelle per il conferimento, ognuna di esse era dotata di codice a barre riconducibile al conferente. Basterebbe “sparare” quel codice ad ogni ritiro. Non solo, come avviene a Vienna in pieno centro, con il bellissimo Spittelau, ormai divenuto un monumento della città, si potrebbe pensare di utilizzare i rifiuti per generare energia e teleriscaldamento. In conclusione credo che siano molteplici le possibilità di ridurre i costi per i cittadini ternani». 

Sul tema delicato della sicurezza, quali strumenti dovrebbero essere messi in campo? 

«La sicurezza è forse la più grande opera incompiuta della attuale giunta. Negli ultimi cinque anni, infatti, Terni ha visto aumentare ogni forma di criminalità, locale ed importata, fino ai reati più gravi. Lo spaccio prolifera e con esso le aggressioni, le rapine, imperversano le babygang, gli scippi, le risse tra bande di extracomunitari. Sembra  banale ma il primo passo per garantire una maggiore sicurezza è  fermare il degrado. Bisogna rendere ogni angolo della città fruibile a tutti e quindi provvedere alla illuminazione (ormai i lampioni sono tutti ad energia solare) ed alla pulizia, di ogni vicolo ed ogni slargo. In questi giorni di campagna elettorale, cammino molto e mi rendo conto che ci sono angoli ed interi quartieri, anche centrali,  come quello intercluso tra via Gramsci e via Farini, completamente abbandonati, pieni di immondizia, di topi, bui. La criminalità, lo spaccio trovano terreno fertile nelle zone meno frequentate e le zone più trascurate della città sono, ovviamente,  meno frequentate. È un circolo vizioso che va interrotto. A ciò è necessario aggiungere la videosorveglianza, da assessore  avevo previsto la collaborazione pubblico/privato che ne consentirebbe una diffusione molto più capillare e la copertura di un maggior territorio. Da ultimo, ma non per ultimo, è necessario prevedere un costante, diffuso e coordinato controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. La Polizia Locale dovrebbe tornare a camminare per le vie della città a farsi vedere, in molti casi basterebbe solo quello come deterrente».

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