Redazione Terni
TERNI – Stefano Bonaccini non ha vinto le primarie del Pd ma le bordate della politica le sa sparare.
«Il cambio del candidato a sindaco, la non ricandidatura di Latini sono la dimostrazione che il centrodestra è consapevole di aver fallito nel governo della città. Altrimenti sarebbe andato diritto per la riconferma del loro sindaco».
«Ecco perché c’è molto spazio per il Pd, perché noi siamo una risorsa per Terni. Noi abbiamo scelto un candidato serio, capace, uno che non cambieremmo con nessun altro».
Il presidente dei Dem ha riscosso applausi in una sala piena. Tra i presenti tra l’assessore regionale Fabio Paparelli, l’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo, l’ex assessore comunale Albero Pileri.
Uno dei padroni di casa, al Michelangelo, martedì sera, il capogruppo del Pd Francesco Filipponi, star incontrastata della preferenza in quel di Borgo Rivo: «Serata meravigliosa con il presidente Bonaccini venuto a Terni perché da tempo legato alla nostra città. Davanti ad oltre 300 persone ha spinto il centrosinistra ed il partito democratico in vista dell’appuntamento elettorale del 14 e 15 maggio. L’entusiasmo palpabile della platea ci incoraggia a proseguire la battaglia con maggiore grinta. La sanità locale, come anche lo sviluppo cittadino, devono cambiare marcia. La Regione Umbria con il silenzio dell’amministrazione comunale sta impoverendo il nostro ospedale».
Sulla sanità parole molto dure: le file di attesa per le prestazioni specialistiche, così come al pronto soccorso, lo smantellamento della medicina territoriale. i temi di una serata che vedono i Dem trovare quella combattività e quell’orgoglio non sempre presenti in questa campagna elettorale.
