DI ARIANNA SORRENTINO
PERUGIA – Monteluce presto riavrà la sua chiesa. Con tanto di facciata nuova, rosone, e con la volta all’interno ristrutturata.
La chiesa Santa Maria Assunta era stata danneggiata dal terremoto e chiusa proprio per la sua inagibilità. Prima era stata messa solo in sicurezza, successivamente sono iniziati i lavori veri e propri – iniziati un anno fa, subito dopo la Pasqua del 2022 – seguiti inizialmente dalla Soprintendenza speciale per le aree terremotate di Rieti, poi portati avanti dalla Soprintendenza locale. Le difficoltà nel corso del tempo si sono susseguite, ad iniziare dal reperimento dei materiali. «Speravamo di averla prima, ma non è stata colpa di qualcuno – spiega Don Nicola, il parroco – la situazione riguardava tutta Italia, molti cantieri si sono dovuti fermare». E così sono passati gli anni, anni nei quali le celebrazioni eucaristiche si sono svolte in sacrestia, nel vecchio salone delle monache. Ma adesso sembra che una speranza c’è e, finalmente, ha una data: i lavori dovrebbero terminare entro fine giugno. Al momento deve essere ritinteggiata la volta per farla uniformare, e poi si procederà contemporaneamente con i lavori esterni.
«Non aspettiamo altro di avere la nostra chiesa – commenta Don Nicola – il quartiere sta soffrendo non solo per questo. Dalla chiusura dell’ospedale questo quartiere è cambiato radicalmente. Qualche segnale positivo c’è, a cominciare dalla riapertura della chiesa: sembra che stavolta siamo davvero a buon punto». Monteluce così potrà tornare a splendere. Anche sui social, l’attesa e la felicità si iniziano a far sentire. Un’utente pubblica la notizia: «Ormai ci siamo: Monteluce riavrà la sua chiesa, ora tocca al grande rosone, la croce e la facciata». E nei commenti sotto il post pubblicato nella pagina Pulchra Perusia si legge: «Quanti ricordi!», «La mia parrocchia, comunione e cresima fatte lì», «Splendido», «Frequentavo medicina negli anni ’70 e stavo lì vicino al bar». E un altro ancora: «Un rione bellissimo da riqualificare e una chiesa bellissima. Spero che ricominci a splendere di luce propria».


