Poletti addio, partono i lavori di demolizione. Il teatro Verdi sarà moderno

Il cantiere a luglio. I “polettiani”: «Le dichiarazioni di Bandecchi sul blocco dei lavori erano mere promesse elettorali»

TERNI – Il cantiere per la ricostruzione del teatro Verdi, in questa prima fase per i lavori di demolizione e scavi, partirà intorno alla metà di luglio.  Una decisione che non fa esultare i “polettiani”: «A noi Bandecchi aveva assicurato che il teatro comunale di Terni sarebbe stato rifatto così come lo aveva progettato Luigi Poletti». Nel 1849 Terni vantò un primato: fu la prima città dello Stato Pontificio ad avere un teatro all’italiana, solo otto anni dopo venne inaugurato il Teatro Galli di Rimini (1857). Ma il Verdi fu irreparabilmente danneggiato dai bombardamenti che rasero quasi al suolo la città. La ricostruzione, nel dopoguerra, portò al ripristino del pronao neoclassico e al completo ammodernamento dell’interno. Nei 13 anni di chiusura molti cittadini animati dalla volontà di contribuire a restituire alla città il suo tempio della cultura diedero vita a diversi comitati e ad un flash mob che si mosse da piazza San Francesco fino al Verdi con lo slogan «Una città senza teatro è un inceneritore di sogni».  Gli stessi cittadini che ancora oggi, con il nuovo progetto finanziato in gran parte con i fondi del Pnrr e l’affidamento dei lavori, hanno creduto che si potesse mettere in scena il loro amato teatro all’italiana. «Ci rendiamo conto solo ora che si trattava di mere promesse elettorali, che i lavori partiranno come da crono programma della passata amministrazione». Il via entro luglio. Il contratto con la ditta aggiudicataria del primo stralcio, la Krea di Narni, è stato firmato il 30 maggio e il Comune di Terni non ha presentato alcun atto sospensivo.  

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