Bandecchi, sindaco fuori del comune, che preoccupa quando è dentro il Comune

L’EDITORIALE | Insulti e spinte davanti a Palazzo Spada, un linguaggio degradato che l’opposizione non è più in grado di sopportare. L’Intemerato Livornese impegnato in una corsa a superare i limiti | IL VIDEO VIRALE SUI SOCIAL

di Marco Brunacci

TERNI – Stefano Bandecchi? È un sindaco fuori dal comune. Speciale, unico. Su questo non si discute.
Per la verità qualche volta è solo fuori dal comune, qualche altra è fuori dal Comune (inteso come Palazzo Spada) e lì davanti affronta a brutto muso un giornalista, dipendente comunale. Insulti? Spinte? Beh, comunque un trattamento di favore rispetto ai tifosi, a uno dei quali ha sputato direttamente.

Attendiamo più chiarezza sui fatti e una nota dell’Ordine dei giornalisti, finora né l’una né l’altra.
Ma Bandecchi – forse questo volevano chi ha votato l’Intemerato Livornese e coloro che hanno permesso che diventasse, con qualche migliaio di voti, un fenomeno – è un sindaco fuori dal comune anche dentro il Comune (Palazzo Spada) perché, insieme al suo vicesindaco, usa un linguaggio decisamente innovativo.
Tra i banchi dell’opposizione c’è chi ne ha piene le tasche (ma lui forse non userebbe questa circonlocuzione) delle loro espressioni, diciamo, colorite, che vengono usate regolarmente dentro e fuori le aule di palazzo Spada.
Dice: con il senso delle istituzioni uno può anche lucidarsi le scarpe. Ma non se lo fa il sindaco e il vicesindaco.
Dice: è la sostanza che conta, non la forma. Qui la forma è la sostanza: solo chi non ha rispetto per quel che rappresenta usa un linguaggio degradato.
Sarebbe anche bello che un’aula del consiglio comunale non venisse confusa con la gabbia di un Fight club.
Sarebbe anche bello che le leggi della Repubblica non fossero scambiate per una stravaganza.
Bandecchi sindaco fuori dal comune preoccupa quando è dentro il Comune.

IL VIDEO GIRATO DA UN PASSANTE E DIVENTATO VIRALE SUI SOCIAL

Terremoto, la Cgil in assemblea tra gli sfollati di Pierantonio: «No alla chiusura del centro di accoglienza»

Dopo i cinghiali, in Umbria arrivano i lupi in pieno giorno. E fanno strage di capre e pecore