Incredibile ma vero: non partecipano alle finali in rispetto verso gli alluvionati e vengono squalificati per un anno

La storia

UMBERTIDE (Perugia) – Nella caldissima estate del calcio umbro, con il Perugia che cerca la via del ripescaggio in B e la Ternana che attende un nuovo padrone, arriva una notizia incredibile. Niente a che vedere con il calcio dei “grandi”, è una storia tutta incentrata sui campi di periferia sui quali solo la passione e l’attaccamento verso lo sport per il pallone muovono tutto.

Scendiamo nel campionato Uisp, amatori purosangue e sfide mitologiche. Al centro c’è quello che è accaduto a “La Pineta 1983”, formazione umbertidese formata da quelle che furono le più grandi promesse e dalle vecchie glorie del calcio locale. Quello che è accaduto alla compagine altotiberina ha semplicemente qualcosa di fuori dalla logica.
La Uisp Umbria Calcio ha squalificato per un anno il gruppo sportivo dilettantistico. La motivazione, solo a leggerla, fa drizzare i capelli: la mancata partecipazione alla fase finale del campionato regionale organizzata come ogni anno a Misano Adriatico, in un periodo in cui era meglio stare a casa in segno di rispetto per una terra martoriata – la Romagna – da due drammatiche inondazioni.
La società sportiva umbertidese, a seguito della decisione della Uisp regionale, ha quindi deciso di far conoscere le sue posizioni: «Il punto è che l’evento quest’anno era fissato per il fine settimana del 19-21 maggio. In quei giorni, come noto, in quelle zone dell’Emilia Romagna si stava consumando un vero e proprio dramma: alluvioni, distruzione, morti. Di fronte ad una situazione tanto angosciante, per paura ma soprattutto per sensibilità e solidarietà nei confronti di persone così gravemente colpite, “La Pineta” ha deciso di non andare a giocare. Ritenendo, sulla base di un minimo senso di umanità, che non ci fossero le condizioni per manifestazioni sportive di puro divertimento e spensieratezza come quelle amatoriali».

La decisione, spiegano da “La Pineta”, è stata comunicata alla Uisp due giorni prima dell’inizio delle gare perché «si era in attesa di una prevedibile posticipazione dell’evento, considerando che nei territori interessati le partite di calcio della Figc erano state rinviate, che le scuole erano chiuse e che la perdurante allerta meteo consigliava di evitare spostamenti verso la Romagna».
Il problema, proseguono dalla squadra, non è «che la Uisp Umbria ha confermato la manifestazione, in ragione di una presunta “normalità” della situazione, ma l’atteggiamento tenuto nei confronti della Pineta per la decisione adottata: alle espressioni oltremodo offensive rivolte via social alla squadra dagli organizzatori del torneo, ha fatto seguito addirittura l’esclusione per un anno dal campionato regionale. Sanzione, si noti bene, non assunta nei confronti dell’altra squadra che ha evitato – per le stesse apprezzabili motivazioni – di partecipare alla competizione».
“La Pineta”, comunque, ha già deciso e non farà ricorso: «La solidarietà alle popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna vale bene un campionato regionale Uisp». Nell’anno del suo 40esimo anniversario, è una scelta che dà ancora più onore alla società sportiva umbertidese. Molto più di mille finali.  

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