PERUGIA – Il 2023 parte bene. I turisti arrivano in Umbra e si fermano più a lungo rispetto al 2019. Nel primo quadrimestre del 2023 la presenza di famiglie italiane e straniere è aumentata del 7,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019.
Numeri che arrivano dall’approfondimento dell’Agenzia Umbria Ricerche sull’andamento dei flussi nel cuore verde d’Italia: «Le presenze turistiche del primo quadrimestre 2023 superano nettamente quelle dei corrispondenti periodi usati come “benchmark”. In valori assoluti, si va dai +103.378 rispetto al 2019 ai +282.285 rispetto al 2017. In termini di variazioni percentuali si oscilla dal +7,9% rispetto al 2019 al +25,1% rispetto al 2017». Oltre che a livello generale, la ricerca si concentra sui dati dei singoli comprensori, rilevando che «fanno da traino l’Assisano e il Trasimeno», anche se sono degni di nota i flussi nella Valnerina Ternana e nell’Amerino. Il trend non è uguale per tutti i territori. Nel confronto 2019-2023, il comprensorio ternano perde qualcosa (passa da 43.143 a 42.413) ma aumenta la permanenza media. Di fatto ci si ferma in Valnerina per una media di due giorni e mezzo e non più di uno e mezzo. Che è fra l’altro il dato migliore registrato in tutto il resto del territorio della provincia di Terni. L’Orvietano invece perde sia in termini di arrivi (da 52.071 del 2019 a 45.434 del 2023) che – di conseguenza – di presenze, passando dalle 90.235 di quattro anni fa alle 82.207 di questo primo quadrimestre 2023 (meno di due giorni di permanenza media), ma c’è anche da considerare che ad Orvieto hanno chiuso due alberghi (uno riaprirà nel 2024). Comunque il record di arrivi e di permanenze, nell’Umbria del Sud, se lo aggiudica l’Amerino: se nel 2019 gli arrivi erano 7.291 oggi ne sono stati registrati 8.734, mentre le presenze sono passate da 6.254 del 2019 alle 8.237 di questo primo quadrimestre.

Nell’insieme, dato regionale, il mese migliore è stato gennaio 2023: 106.490 arrivi. «Analizzando i singoli mesi – è scritto nel rapporto Aur – salta agli occhi che per la prima volta gennaio 2023 sfonda il muro dei 100 mila arrivi. E questo storicamente è un dato davvero significativo che potrebbe essere ricondotto all’onda lunga del Capodanno Rai». La promozione del territorio da parte della Regione Umbria ha sicuramente inciso. Ma non solo rispetto ai dati di gennaio 2023. Il trend è in miglioramento e ci si aspetta che vada ancora meglio nei prossimi mesi.
«Analiticamente parlando, i dati sul turismo sono influenzati da tantissime componenti che li rendono facile preda di una forte varianza. Ciò premesso, però, seguendo un criterio analogico/qualitativo, il 2023 in termini di presenze promette bene ed ha tutte le carte in regola, sia per superare il 2022 sia per avvicinarsi alla soglia dei 7 milioni». Si punta a raggiungere quota 10 milioni e a programmare nuovi avviamenti al lavoro. Nuove assunzioni. Infatti per luglio 2023 le imprese umbre hanno previsto 7.800 assunzioni, con un aumento del 37,8% (+2.140 avviamenti) rispetto a luglio 2022. Si tratta dell’incremento percentuale più elevato tra tutte le regioni italiane: dopo l’Umbria, al secondo posto le Marche (+36,7%), quindi la Toscana (+33,9%), l’Emilia-Romagna (+22%) e il Lazio (+20,1%). Un quadro, quello di luglio, che nella sostanza si conferma per il trimestre luglio-settembre. Anche in questo caso l’Umbria, con un aumento degli avviamenti programmati del 32,3% rispetto allo stesso trimestre 2022, è la prima regione italiana, seguita dalle altre tre regioni del Centro (Toscana +29,7%, Lazio +28,2%, Marche +26,7%) e dall’Emilia-Romagna (+20,5%). In dettaglio, nel trimestre luglio-settembre 2023 le imprese umbre hanno programmato 20.070 assunzioni, +4.900 rispetto alle 15.170 dello stesso trimestre 2022.


