Alex, il drammatico messaggio su Instagram dalla Colombia: «È stato vittima del “paseo millonario”»

Spunta l’ipotesi della violenta rapina tra le cause della morte del giovane. Dalla famiglia l’appello per scoprire al più presto la verità

R.P.

UMBERTIDE (Perugia) – «Quando mi è arrivata quella notifica è stato uno shock»: a raccontarlo è una delle persone che ha ricevuto dalla Colombia il messaggio con il quale veniva comunicati gli ultimi istanti di vita di Alexandre Mennesson all’ospedale di Medellin.

Un breve testo su Instagram, mandato a tutti i contatti del giovane uomo italo-francese di 33 anni deceduto forse a seguito di un violento pestaggio lungo le strade della città colombiana, dove il ragazzo – dopo aver lasciato Umbertide – viveva dai primi giorni di giugno. «Il messaggio era in spagnolo – dice la persona contattata  – per capire cosa c’era scritto ho utilizzato il traduttore che ho sul telefono. C’era scritto che Alex si trovava in gravissime condizioni in ospedale e non ce l’avrebbe fatta a causa “dei colpi ricevuti”. Quando ho letto quelle parole ho chiesto subito a chi ha inviato il messaggio alcuni chiarimenti ma ha provato a sviare il discorso».

L’amico italiano di Alex ha voluto sapere altre informazioni dal contatto colombiano. La risposta ricevuta potrebbe portare a un’altra pista: «Ho chiesto maggiori delucidazioni e poco dopo mi ha detto che Alexandre sarebbe stato vittima di un “paseo millonario”, una tecnica utilizzata per circondare e poi rapinare delle persone inermi che si trovano in giro per la città. Eravamo molto amici con Mennesson e quando abitava in Italia ci siamo frequentati praticamente ogni giorno. E’ stata veramente una notizia dolorosa e non voglio ancora crederci».

Il “paseo milionario” (che tradotto in italiano significa “passeggiata milionaria”) è una modalità cruenta usata dalle bande malavitose della Colombia per derubare alcuni malcapitati. Si tratta di assalti a sangue freddo, messi in atto dalla gang colombiane e molte volte finiscono in tragedia. Spesse volte avvengono portando la vittima a bordo di un taxi. Il derubato viene portato in giro per molti bancomat fino all’esaurimento del denaro sulla propria carta di credito.

E’ mistero anche sull’identità della persona che ha contattato su Instagram amici e conoscenti del giovane guidatore di ambulanza. Il mittente, infatti, non compare con il proprio nome ma con un nickname a cui nessuno è riuscito a dare delle generalità esatte. La persona che ha raccontato la conversazione con il colombiano, pensando che si trattasse di un profilo fake, ha immediatamente provato a cercare delle prove sul social. Dai riscontri sull’account di Mennesson, è risultato che il mittente del messaggio è stato ritratto alcune volte in foto insieme alla vittime e una giovane donna nei suoi giorni colombiani.  Solo che ha contattato i follower di Mennesson sui social potrebbe sapere realmente cosa è accaduto e quali sono state le cause della morte di Alexandre.

Se ancora le autorità della Colombia sono al lavoro per arrivare alle cause della morte del giovane, la famiglia del 33enne sta facendo di tutto per inviare tutto il necessario alla polizia della nazione sudamericana. La mamma Irene, il padre Pascal e il fratello Thomas si trovano a Nizza per avere contatti più diretti con il consolato italiano per inviare al più presto oltreoceano tutti gli elementi necessari per svolgere al più presto l’autopsia, soprattutto per procedere il prima possibile al rimpatrio della salma.

«Sono sconvolti e stanno facendo l’impossibile per conoscere la verità – racconta la cugina umbertidese di Mennesson, Barbara Orlandi – Chi e perché ha ucciso Alexandre è domanda che li devasta insieme a una notizia ricevuta per email. Non esiste un modo per rendere meno tragica la notizia di aver perso un figlio ma leggerne in posta elettronica aggrava ciò che è già inaccettabile. Su richiesta della famiglia mi faccio portavoce dei genitori e del fratello per rivolgere un appello alle autorità italiane. La famiglia è costretta a Nizza dove il consolato italiano. E’ l’unico punto di contatto con la Colombia ma si registrano difficoltà di interlocuzione e l’assenza di una banca dati comune tra il paese sudamericano e l’Italia. Chiediamo al sindaco di Umbertide, Luca Carizia di interpellare il ministro degli esteri, Antonio Tajani, per aiutarci a uscire da questo impasse e così far rientrare il corpo di Alexandre a Umbertide affinché possa riposare insieme ai nonni umbertidesi, certi che così avrebbe voluto».

Anche il Comune di Umbertide si è attivato per fare il possibile: «Come amministrazione – dice il sindaco Luca Carizia – ci siamo attivati per interloquire con il ministero Tajani e aprire un canale di comunicazione che ci permetta di avere notizie precise e agevolare il rientro della salma di Alexandre. Esprimiamo vicinanza e cordoglio alla sua famiglia con un abbraccio della comunità umbertidese».

Mannaia sui permessi della Ztl, da 23 mila a 10 mila

«L’homo ludens nato prima dell’homo sapiens? Si può insegnare qualsiasi lingua divertendosi con i giochi enigmistici»