TERNI- «Da amministratore e con esperienza pur avendo 36 anni, e da primo degli eletti con l’enorme fiducia ricevuta, ho difficoltà, per l’imbarazzo e lo sgomento provato, a commentare quanto avvenuto durante l’ultimo consiglio comunale. Quando nel massimo consesso cittadino c’è in corso un confronto democratico, lo stesso deve avvenire con modi e toni consoni, nel rispetto dei cittadini che devono sentirsi rappresentati. Se durante il confronto emergono spropositi o falsità è dovere dei consiglieri evidenziarlo. Spetta esclusivamente al Presidente dell’Assemblea giudicare l’appropriatezza di modi e termini. In un’amministrazione, gli organi politici danno indirizzi alle direzioni ed agli uffici, nessuno comanda “nessuno” essendo tutti, a partire dal Sindaco, soggetti alle norme del regolamento assembleare, regole che solo il/la Presidente del Consiglio Comunale è tenuto a far rispettare. Il Consiglio comunale è un luogo dove il confronto più acceso deve usare il mezzo della parola e il rispetto delle norme regolamentari. Spetta alla politica, tutta, se ha a cuore la democrazia e la legalità nel funzionamento dell’Istituzione Municipio di Terni, riportare nei lavori del consesso che rappresenta tutta la comunità cittadina il primato della legge, dei regolamenti, oltre che della buona educazione».


