Il Var nel calcio tra croce e delizia

Troppa autonomia e poca equità

TERNI- Nel calcio l’utilizzo del metodo del VAR è stato approvato nel 2016, uno strumento usato dalla terna arbitrale di gara per esaminare le situazioni dubbie. I due ufficiali di gara che collaborano con l’arbitro in campo vengono chiamati arbitri di video assistenza, ed esaminano le situazioni dubbie della partita tramite l’ausilio di filmati. Il Var può essere usato esclusivamente in quattro casi determinati, l’assegnazione di un gol, di un calcio di rigore, nell’espulsione da rosso diretto e per errore d’identità. Gli arbitri del VAR informano l’arbitro e rivedono le immagini spiegando cosa è successo, l’arbitro può decidere o andare a vedere per la decisione finale il check a bordo campo. L’arbitro autonomamente può decidere se avvalersi o no del check. Il Var nel calcio è completamente diverso dalla pallavolo, se la palla è fuori o la rete è stata toccata il giudizio è evidente dalle immagini mentre nel calcio la video assistenza è assolutamente interpretativa. Tocco di mano volontario o non, cambio o non della traiettoria del pallone a seguito di azione di gioco per l’assegnazione di un rigore, fallo di gioco prima o dopo di prendere la palla, volontarietà nel fallo etc.. . La Ternana in questi anni come tante altre società si è vista negare rigori sacrosanti senza che l’arbitro si sia avvalso del Var e alla fine della stagione è sempre tra le ultime per concessioni di penalty, sarà un caso ma a pensare male ci vuole poco. L’inizio di questa stagione non è stato dei migliori dal punto di vista delle decisioni arbitrali sia con il supporto del Var che senza, la video assistenza dovrebbe correggere i limiti umani per consegnare decisioni ottimali. Nessuna polemica, lungi da me, ma la partita di Ascoli come il rigore assegnato al Sud Tirol lasciano spazio a tante perplessità e alla ovvia richiesta di correzioni sull’uso del Var per permettere un giudizio più consono. Lasciando comunque la decisione super partes al direttore di gara per qualsiasi intervento dubbio sarebbe opportuno concedere almeno due check-var alle panchine delle due squadre in campo durante lo svolgimento dell’incontro, in questo modo si eviterebbe che l’azione dubbia non chiamata dall’arbitro venga esaminata. Più equità conservando l’autonomia garantirebbe una video assistenza più performante.

Economic challenge/Imprese e lavoro, il futuro dell’Umbria passa per Assisi

Terremoto Alta Umbria, per le aziende il governo stanzia 400mila. Perugia e Umbertide chiedono certezze sulla ricostruzione