Città di Castello verso la nuova Ztl. «È quella di 30 anni fa»

L’argomento è stato al centro della seduta del Consiglio comunale tifernate

R.P.

CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) – Le aree della Ztl rimangono le stesse. Cambiano solo i modi per controllare gli accessi. A renderlo noto è stato l’assessore comunale alla viabilità, Rodolfo Braccalenti, rispondendo a una interrogazione presentata dai rappresentanti di Fratelli d’Italia, Elda Rossi e Riccardo Leveque, e dal capogruppo di Castello Civica, Andrea Lignani Marchesani. «La Zona a traffico limitato – ha detto l’assessore – non sarà istituita per la prima volta nel centro storico di Città di Castello, perché è in vigore dal 1995». Quella che verrà attuata, infatti, è l’adozione di un sistema automatico di telecontrollo dei varchi di accesso alla zona traffico limitato vigente, con stazioni locali di rilevamento delle targhe tramite telecamere, e, dall’altro, estendere e rendere più elastiche le fasce orarie di accesso ai luoghi centrali all’interno delle mura urbiche.

Braccalenti ha spiegato che per quanto riguarda i permessi per la sosta «l’intento dell’amministrazione comunale è di agevolare il cittadino proponendo un pagamento triennale in unica soluzione per evitare di ripetere ogni anno la regolarizzazione dell’autorizzazione, con la probabilità di dimenticarsi ed essere sanzionati. Resta comunque intatta la possibilità per il cittadino di pagare di anno in anno». 

I varchi elettronici, ha ricordato l’assessore, saranno attivati «nelle medesime postazioni del 1995, ovvero nelle zone di penetrazione nel cuore della città che portano alle due piazze principali e al corso Vittorio Emanuele e che circoscrivono le aree più critiche per la circolazione veicolare in relazione alla conformazione del tessuto urbano e al numero di attività ed esercizi commerciali».

L’assessore ha quindi puntualizzato che «oltre che per agevolare il pagamento da parte del cittadino, abbiamo scelto di portare la durata del permesso di sosta da 5 a 3 anni anche per fare in modo che la Polizia Locale possa disporre di una finestra di monitoraggio più puntuale del flusso migratorio all’interno della Ztl e prevenire eventuali abusi da parte di utenti non più residenti che possano accedere ugualmente all’area».

Nel corso della replica, il consigliere Lignani Marchesani si è detto «completamente insoddisfatto della risposta. Personalmente, rimango assolutamente contrario alla Ztl sotto ogni forma, quindi non mi auguro che anche il quartiere San Giacomo venga vessato, ma riscontriamo la completa disomogeneità nel trattamento del centro storico».  

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