El. Cec.
TERNI – Una notte all’insegna della violenza quella che si è verificata nella casa circondariale di Terni. A far scoppiare la rissa due detenuti nordafricani, ubicati alla media sicurezza, che si sono presi a pugni. Uno dei due ha anche utilizzato la gamba del tavolo per picchiare di santa ragione l’altro che è finito inerme a terra. Immediato l’intervento dei poliziotti che si sono recati nella cella per sedare la lite ma i detenuti hanno aggredito le forze dell’ordine, tanto da procurarsi ferite poi refertate presso la locale infermeria. Fortunatamente i poliziotti sono comunque riusciti a fermare il detenuto violento che stava anche tentando di incendiare la cella e gettare olio bollente contro i colleghi intervenuti.
A denunciare la situazione, ormai non più sostenibile, è il sindacato autonomia polizia penitenziaria. Anche Bonino esprime vicinanza al personale del reparto di polizia del carcere di Terni e solidarietà ai due feriti, affermando che: «il Sappe denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri umbre, ma chi dovrebbe intervenire e tutelare continua a tacere ed a restare inerme. Mai udito un silenzio così assordante da parte di questa amministrazione penitenziaria!».
Donato Capece, segretario generale del Sappe: «Da tempo il Sappe denuncia la correlazione tra aumento degli eventi critici nelle carceri e presenza di detenuti stranieri. E’ sintomatico che negli ultimi vent’anni ci sia stata un’impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni ’90 sono passati oggi ad essere quasi 19.000 rispetto alle circa 60mila presenze. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d’origine, come da tempo denuncia il SAPPE, può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia. Il dato oggettivo è però un altro: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili. Nel 2022 i detenuti stranieri espulsi a titolo di sanzione alternativa alla detenzione sono stati solamente 848 (285 albanesi, 114 marocchini, 96 tunisini e 353 di altri Paesi). Auspichiamo che analoghi accordi vengano assunti con i Paesi che hanno un alto numero di loro connazionali tra i detenuti in Italia, ovvero Marocco, Romania, Nigeria e Tunisia».


