Stop a criminalità e degrado, Piantedosi benedice il nuovo Patto per Perugia sicura

In prefettura la firma dell’accordo alla presenza del ministro dell’Interno. Gli obiettivi da centrare entro il 2025

PERUGIA – Più agenti, lotta allo spaccio e all’immigrazione clandestina, difesa delle donne vittime di violenza. Sono questi i punti salienti del Patto per Perugia sicura, rinnovato nella giornata di mercoledì 7 febbraio in prefettura alla presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Alla cerimonia hanno preso il prefetto Armando Gradone, la presidente della Regione, Donatella Tesei, il sottosegretario al Viminale, Emanuele Prisco, il sindaco Andrea Romizi, la presidente della Provincia, Stefania Proietti e il capo della Polizia di stato, Vittorio Pisani.

L’obiettivo dell’accordo – valido sino al 31 dicembre 2025 – è quello di promuovere una strategia condivisa di azioni sul territorio, in grado di garantire maggiori livelli di sicurezza urbana, anche attraverso una più incisiva attività di prevenzione e contrasto della criminalità diffusa e dei fenomeni di degrado e di disagio sociale. Il contenuto del nuovo patto, tiene conto dell’evoluzione del contesto urbano e delle esigenze della città, individuando nuove priorità e azioni da intraprendere.
In particolare, sono state oggetto di attenzione, tra le altre, le attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e al fenomeno dell’immigrazione clandestina, di rigenerazione urbana delle aree degradate e contrasto ai fenomeni di abusivismo, di prevenzione e recupero di situazioni di disagio con particolare riguardo ai giovani e alle fasce deboli e, più in generale, di promozione della legalità e sicurezza urbana.
Proprio per raggiungere questi obiettivi, il patto prevede alcuni interventi come l’implementazione del sistema di video-sorveglianza, il potenziamento di organico del personale di polizia locale, la riqualificazione urbana delle aree disagiate o abbandonate (anche destinando a fini sociali beni confiscati alla criminalità organizzata), il sostegno alle attività e al funzionamento dei centri antiviolenza, delle case rifugio e del servizio Telefono donna.

Inoltre, a garanzia della più ampia condivisione e sinergia nell’applicazione dell’accordo, potrà essere richiesta, la collaborazione di altri enti titolari di competenze specifiche di settore, come Usl, Agenzia delle entrate, vigili del fuoco, Arpa, Ufficio provinciale del lavoro. Il monitoraggio sulla concreta attuazione degli obiettivi è assicurato da una cabina di regia insediata in prefettura e di specifici tavoli di lavoro tematici, le cui conclusioni verranno rappresentate al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per le determinazioni di competenza.
Così il ministro Piantedosi a margine della firma: «Il patto si rinnova nel solco di una collaborazione consolidata ma che cerca nelle sue rifiniture di dare un segno di rinnovata sinergia anche su iniziative come per i servizi più intensi di controllo del territorio sui quali daremo il nostro contributo, perché al di là del rafforzamento degli organici noi abbiamo anche dei meccanismi immobili di predisposizione del personale». L’accordo, ha specificato il sindaco Romizi, trae «origine e forza dall’ascolto e dal dialogo con la comunità, intercettando le esigenze e le necessità che i cittadini manifestano e a cui noi amministratori in questi dieci anni abbiamo dato risposte concrete, promuovendo importanti cambiamenti in diverse zone della città. Dopo i cantieri a Fontivegge e Madonna Alta, si avviano quelli dei due progetti Pinqua a Ponte San Giovanni ed è iniziata una riflessione anche su San Sisto, dove, insieme alla Regione, si pianificano i prossimi interventi di Agenda urbana. Senza dimenticare gli interventi finanziati per l’asta del Tevere che consentirà di riqualificare anche quella zona».

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