Elezioni, urne aperte (foto Settonce) - ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Cozzari: «Stima e amicizia per i candidati, ma ecco perché come sindaco scelgo Scoccia»

Le motivazioni dell’ex consigliere comunale, esponente del mondo cattolico, figlio di uno dei presidenti “storici” della Provincia di Perugia

di Mauro Cozzari*

Riconosco il valore professionale e umano di Vittoria Ferdinandi.
Posso avere solo parole di stima e affetto nei confronti dell’Amico Massimo Monni.
Al di là dei per me dovuti riconoscimenti e attestati, quando penso a chi preferirei amministrasse Perugia – la Città Capoluogo di Regione, la Città in cui vivo insieme alla mia famiglia, in cui ho l’onore di svolgere l’attività lavorativa – il mio auspicio va alla candidata Sindaco Margherita Scoccia.
Le occasioni in cui ho avuto modo di incontrare l’Assessore Scoccia, mi hanno restituito una persona capace, preparata, competente, educata, garbata.
La caratteristica che più ha intercettato la mia attenzione nei suoi riguardi è stata la non autoreferenzialità.

Pur pragmaticamente posizionata sulle proprie deleghe, mai ha lesinato rispettoso ascolto verso il proprio interlocutore, sapendone cogliere suggerimenti e consigli.
Attitudine, questa ultima, che ritengo fondamentale, essenziale per chi si candida a svolgere il mandato di Sindaco: è la propensione naturale a costruire una Squadra di Governo efficiente ed efficace, è la condizione più favorevole per favorire la partecipazione delle migliori energie della Città, in una proficua dinamica di sussidiarietà verticale e orizzontale.
È su questi presupposti che, sommessamente, mi permetto di offrire alcuni suggerimenti alla candidata Sindaco Scoccia.
La Città è un’entità viva. Chi amministra una Città deve avere la consapevolezza e l’ostinata convinzione di renderla bella, guardando alle persone che la vivono e la animano come esseri unici e irripetibili.
Perugia è una città che incanta anche per la sola esperienza dell’esserci, dello starci: i suoi vicoli pittoreschi, sono i luoghi della storia, dell’arte, dell’architettura, dei mestieri, della vita vissuta.
I vicoli di Perugia, le sue scalinate, i crocevia, non sono gelosi di sé, sono il fine delle narrazioni che gli appartengono, ma sono anche il mezzo che conduce i viandanti a dischiudere lo sguardo verso scenari imponenti, maestosi: le piazze luminose, i monumenti secolari, i paesaggi mozzafiato.
Perugia è in lungo e in largo. Da Sud a Nord, da Est a Ovest, non c’è uno spazio, un luogo, che non offra bellezza.
Perugia è e dovrà essere sempre più un’esperienza, o meglio, l’esperienza.
Le Istituzioni: Il Comune di Perugia, l’Università degli Studi di Perugia, l’Università per Stranieri di Perugia, il Conservatorio, l’Accademia di Belle Arti, la Galleria Nazionale dell’Umbria.
I principali protagonisti dei grandi eventi: la Fondazione Umbria Jazz, Eurochocolate, il Festival del Giornalismo, il realizzando Museo del Cioccolato.
Le prestigiose realtà che fermentano la vita quotidiana: le numerose strutture museali, le scuole di teatro, le scuole di musica, le scuole di danza.
Le botteghe dei mestieri: gli artigiani, autentico patrimonio del sapere-creare, interpreti autentici della cultura del fare.
Le Associazioni culturali, rionali, i Consorzi.
I commercianti: la loro laboriosa presenza che dà vita alle vie della Città, il saper intrattenere indistintamente relazioni con tutti, persone prima che clienti.
Tutti i soggetti dovranno costituire una rete permanente, integrata e organica, coordinata da un unico Assessorato in cui si accentrino più deleghe: Cultura, Turismo, Artigianato, Commercio, Gestione plessi culturali e artistici.
I grandi eventi proseguano nel loro successo consolidato, consentendo di drenare idee e iniziative da calare nel territorio per tutto l’anno.
La collaborazione dovrà avere l’obiettivo di offrire un Città vivace, effervescente che sappia coinvolgere il Cittadino, il visitatore, in una Città/Esperienza, in una combinazione articolata, in una compenetrazione armoniosa, di conoscenza, di immagini, colori, suoni, sapori, profumi.
Una Perugia che narri sé stessa, che sveli la sua bellezza, per il solo fatto di stare, di essere: nei contesti, con le persone, per l’occasione data.
Grandi, medi e piccoli eventi siano doverosamente lasciati alla libera organizzazione, ma nel contempo siano guidati in un processo di osmosi armoniosa ed efficace.
Si consenta alle tante eccellenze Istituzionali, aggregative ed umane di manifestare il proprio talento, insieme.
Già si sta intuendo e, conseguentemente, operando verso una reciproca contaminazione, aprendo forme di collaborazione tra differenti ambiti.
Ci vuole un passo in più: l’offerta culturale di Perugia non potrà esaurirsi nella messa in rete – per altro imprescindibile – di ciò che esiste (l’annoso problema del biglietto unico, che merita di trovare una rapida ed efficiente soluzione).
L’offerta culturale di Perugia dovrà essere il frutto di un tavolo tecnico permanente, dove tutti i soggetti coinvolti esprimano la partecipazione di profili operativi che, guidati dall’Assessorato sopra citato, possa produrre un folto calendario di eventi in cui tutti interagiscono tra loro in maniera circolare e virtuosa.
La Città che pensa ai propri Cittadini, che dà loro l’opportunità di accrescere culturalmente, di svagarsi, di ritrovarsi.
La Città che sa guardare ai bambini e ai ragazzi donando il sogno di impegnarsi divertendosi per ambire alle grandi sfide, ai grandi palcoscenici della vita, ciascuno secondo le proprie attitudini e il proprio talento.

*già consigliere comunale di Perugia

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