TERNI – Di solito i sindaci si professano innamorati della città che amministrano. Si lanciano in lodi sperticate verso la bellezza di paesaggi, monumenti, riti e tradizioni. Ma questa è roba da sindaci “normali”, da amministratori che è proprio il caso di dire “comuni”. Stefano Bandecchi, invece, è diventato un personaggio nazionale facendo il sindaco poco “comune”, spesso sopra le righe.
Quindi niente “I love Terni”. Bandecchi, in pieno consiglio comunale, ha preferito dichiarare i propri sentimenti verso Terni con un esplicito: «Questa città comincia a starmi sui coglioni». Parole che indicano di averne le tasche piene . Stefano Bandecchi, nell’occasione, si è spazientito per l’estenuante dibattito sulla nuova Ztl, quella che il suo assessore alla Viabilità, Marco Iapadre, ha voluto riformare e che invece Bandecchi avrebbe preferito smantellare lasciando «due, al massimo tre vie pedonali». Ma Bandecchi, oltre ad avere le scatole piene per la Ztl e per lo scontro con le categorie degli scontenti dei cambiamenti, ha ribadito ancora una volta che il confronto in consiglio comunale non è roba per lui. Il sindaco diventa idrofobo sia nei confronti del regolamento che della dialettica politica. A lui, patron di UniCusano, non piace essere contraddetto. Lui preferisce di gran lunga utilizzare il consiglio comunale per far sapere al mondo intero di non avere paura di niente e di nessuno. Sempre nella giornata di lunedì ha comunicato all’aula e quindi a tutti quelli che si sono connessi alla diretta streaming, che nei giorni scorsi era andato a Napoli e non si era tolto dal polso il suo Rolex d’oro. «Se me lo avessero voluto rubare non mi sarei messo a fare a botte. Lo avrei semplicemente ricomprato».


