TERNI – Comunità energetica, il ruolo dell’energia nello sviluppo sostenibile, tra la decarbonizzazione e la transizione energetica. Sono le tematiche che si sono analizzate durante il workshop dal titolo “Ruolo dell’energia nello sviluppo sostenibile” organizzato dall’associazione Più Umbria e che si è svolto nella galleria degli Affreschi del Grand Hotel a San Gemini. L’evento ha messo a confronto esperti del settore, professori universitari e tecnici per analizzare e approfondire temi quanto mai attuali.
Presenti, tra gli altri, Antonio Tacconi, presidente di “Più Umbria” e Vanio Ortenzi, vice presidente dell’associazione culturale che promuove lo sviluppo del territorio. Ospiti gli assessori regionali Roberto Morroni ed Enrico Melasecche, i quali hanno fatto il punto sui progetti portati avanti in Umbria sul fronte ambientale. A seguire si è parlato del sostegno della Regione Umbria alla transizione energetica” con Roberto Morroni, Assessore Regione Umbria. Focus, in seguito, sul contributo che può apportare l’intelligenza artificiale alla transizione energetica con Antonio Colavecchio, Presidente CSEA. Particolarmente importante il tema della decarbonizzazione con Edoardo Croci, Professore dell’Università Bocconi di Milano, che si è legato al successivo intervento del professore dell’Università di Pisa, Massimo Ceraolo, dal titolo “Il ruolo della mobilità elettrica nella transizione energetica”. «La transizione energetica serve per decabonizzare la produzione di energia – afferma Ceraolo – Se l’energia la produciamo dalla combustione dei fossili emettiamo CO2. La CO2 ha effetti clima-alteranti. La benzina e il diesel sono idrocarburi e hanno dentro il carbonio. Quando bruciano benzina e gasolio produciamo CO2. Come soluzione la più adeguata è la mobilità elettrica e l’idrogeno per far sì che quando bruciamo producano solo acqua e non co due per ridurre inquinamento».
Federico Luiso, Ing. ARERA ha illustrato il ruolo delle comunità energetiche rinnovabili nella strategia finalizzata all’autonomia energetica e strumenti di sostegno. «Fondamentale il ruolo dell’idrogeno per il contributo alla transizione energetica – sostiene Vanio Ortenzi, già Staff Gabinetto Mise, protagonista dell’incontro successivo – L’idrogeno è un vettore energetico cioè può essere ottenuto tramite energia elettrica che può provenire da fonti energetiche rinnovabili o fonti fossili e questo idrogeno prodotto alimenta successivamente dei generatori di energia elettrica, per cui è possibile sostituire il gas naturale dei combustibili fossili utilizzando fonti energetiche rinnovabili.Il Ministero delle imprese e del Made in Italia crede moltissimo in questa strategia perché ci sono accordi internazionali e nazionali delle riduzioni drastiche non solo anidride carbonica ma anche di altri 5 gas clima alteranti per evitare che ci siano problematiche ambientali o eccessi dovuti ai cambiamenti climatici distruttivi».
“La ricerca scientifica a sostegno della transizione energetica” è stata, invece, analizzata da Gilberto Dialuce, Presidente ENEA.
«La transizione energetica è davvero realistica? È questa la domanda che dobbiamo farci – afferma Fabio Pistella, già Presidente CNR, protagonista del dibattito “Necessità, attrattività e fattibilità per una transizione energetica realistica” – la parola chiave è proprio “realistica”. Il clima è diventato un problema che va affrontato e anche l’energia anche deve avere dei costi ragionevoli. La transizione vuol dire cambiamenti che devono coinvolgere necessariamente delle nuove soluzioni come l’utilizzo di risorse dal basso patto ambientale. La sostenibilità ha tre gambe: ambientale, economica e sociale, quest’ultima con due dimensioni: occupazione e consenso».
La conclusione è stata affidata a Antonio Tacconi, Presidente Più Umbria. «Transizione energetica, sviluppo sostenibile sono temi fondamentali – afferma Antonio Tacconi – perché le problematiche legate all’energia sono essenziali per le nostre famiglie e le nostre imprese. Dobbiamo mettere insieme i politici, i tecnici e gli imprenditori affinché ci siano risposte vere e concrete che diano al territorio dei risultati tangibili».


