La sfida/1. Scoccia, vuol essere la “sindaca della porta accanto” e punta sulla città moderata

Niente leader di partito alla sua campagna, continuità con Romizi ma ora con lei protagonista assoluta

M.BRUN.

PERUGIA – Margherita Scoccia, assessore all’urbanistica del governo Romizi bis, garanzia di continuità rispetto a questi ultimi 10 anni, nella sua campagna elettorale non ha voluto esponenti nazionali dei partiti di centrodestra che l’hanno proposta, perchè intende essere la sindaca “vicina di casa”, che rappresenta tutta la città, indipendentemente dalle convinzioni ideologiche. Unicamente Perugia e i perugini al centro delle sue attenzioni.

Non a caso nel gioco dell’Intelligenza artificiale – un gioco ma con criteri oggettivi – il suo programma per Perugia è stato giudicato “concreto”, con proposte e percorsi credibili per raggiungere gli obiettivi prefissati. 

Zero ideologia perchè, secondo i claim della sua campagna, punta a essere “sindaco di tutti” per “non tornare indietro”. 

Una campagna elettorale, a volte giudicata timida, ma perseguita fino alla fine su toni bassi a fronte dei proclami di chi chiede agli elettori di “riprendersi la città”. 

Sulla sua promessa di dedicare 40 milioni alle strade della città, “ora che i bilanci sono stati faticosamente ripianati”, ha segnato un punto anche grazie alla risposta scomposta e un po’ buffa arrivata dal campo largo-larghissimo.

La sua scommessa è stata, fino a qualche giorni fa, soltanto di dimostrare di essere la continuità con Romizi e aveva incassato critiche perchè non aveva mostrato sufficiente grinta e carattere. 

In questi ultimi giorni ha modificato musica e spartito: propone il modello di città che vuole, da sindaco e architetto, disegnare, con lo stesso stile e le identiche parole d’ordine (“equilibrio e coraggio”) di Romizi, ma con lei protagonista assoluta. 

E punta tutto sulla città della grande tradizione moderata.

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