TERNI – Non si può dire che abbiano intimità le sei statue dell’amore volute dal sindaco Stefano Bandecchi. Sorvegliate a vista 24 ore su 24. Di giorno dai passanti e dai dipendenti comunali che entrano ed escono dal posto di lavoro, di sera e di notte da una pattuglia della vigilanza privata che rientra nel progetto dell’Università Niccolò Cusano, di cui il sindaco è proprietario.
Un guardiano della notte non molla per un istante le sculture in bronzo, mettendole a riparo da eventuali atti vandalici. Difficile ipotizzare furti, considerato il peso delle opere di dimensioni naturali. Le sei espressioni dell’amore fanno bella mostra nel cortile di palazzo Spada dal 31 maggio e ai piedi hanno ancora le coperte con le quali erano avvolte per il trasporto. «Saranno presto posizionate in vari punti strategici della città per creare un percorso culturale di grande attrattiva» – aveva detto il sindaco. Il problema numero uno è la collocazione definitiva. Al momento si sentono solo ipotesi. Stefano Bandecchi aveva parlato delle principali piazze del centro ma tra i componenti della sua giunta c’è chi propende per una allestimento più discreto all’interno dei parchi cittadini. Per una delle statue, l’unica di colore verde, la sistemazione tra le siepi sarebbe quantomeno in tinta. Abbinamenti cromatici a parte, c’è anche il nodo dei basamenti da sciogliere, della scelta dei materiali e dei relativi costi. Nella delibera di giunta numero 179 del 30 maggio – acquisizione al patrimonio artistico dell’ente di sei sculture tramite donazione – si legge: «Il presente atto comporta riflessi diretti, futuri e potenziali sulla situazione finanziaria- economico e patrimoniale dell’ente derivanti dalla collocazione e posa in opera delle sei opere scultoree che allo stato non sono quantificabili ma che saranno oggetto di un successivo atto da parte della Direzione Lavori Pubblici-Manutenzioni-Patrimonio alla quale è demandata la scelta della collocazione e la successiva installazione ». Le statue sono un dono ma la spesa per i basamenti è a carico del Comune.


