Sostenibilità in Umbria? Il cuore verde d’Italia è virtuoso ma solo a metà

Il report di Legambiente al panel sulla transizione green a Gubbio

F.C.

GUBBIO (Perugia) – L’Umbria al centro della classifica stilata da Legambiente fra le regioni italiane in quanto a sostenibilità, presentando un profilo di indicatori del tutto originale. Questo il dato emerso giovedì 25 luglio alla Biblioteca Sperelliana di Gubbio dove si è tenuto il secondo panel del nuovo progetto Rai Umbria e il festival di arti performative Suoni Controvento per il sociale “Sostenibilità e transizione green, ripartendo dai territori” alla presenza dell’assessore allo Sviluppo rurale e vicepresidente della Giunta regionale dell’Umbria Roberto Morroni, Roberto Natale (direttore Rai per la Sostenibilità – Esg), Roberto Della Seta (già presidente di Legambiente), Michela Sciurpa (amministratore unico Sviluppumbria), Benedetta Pioppi (presidente Evaltech), Chiara Biscarini (co-chair of Unesco Chair on Water Resources Management and Colture).

Il cuore verde d’Italia presenta, come spiegato da Della Seta, una prestazione inferiore alla media in tutti gli indicatori sia di impatto pro capite (intenso consumo di materia, valori elevato per consumi energetici, produzione di rifiuti, emissioni climalteranti), sia in termini di efficienza e intensità d’uso in rapporto al Pil. Valori che in parte dipendono da fattori climatici ma che, soprattutto, sembrano rispondere alle specificità del sistema produttivo e da una forte incidenza di industrie energivore e consumatrici di materia.
Nel consumo di materia, il dato umbro è determinato per l’89% da minerali non energetici.
Allo stesso tempo, l’Umbria offre quasi sistematicamente prestazioni migliori della media nazionale in tutti gli indicatori di risposta e di mitigazione del cambiamento climatico: valori vicini a quelli dei Paesi europei più virtuosi. Dalle rinnovabili alle azioni di risparmio energetico, al riciclo dei rifiuti, al consumo del suolo nel periodo più recente, in questo sub-ranking si colloca al terzo posto assoluto in Italia.
Non solo, in Umbria c’è anche uno dei valori più elevati d’Italia per soddisfazione della qualità ambientale della propria regione.

«Suoni Controvento – ha detto l’assessore Morroni parlando del legame tra il festival e il tema della sostenibilità – fa parte dei grandi eventi della Regione dell’Umbria, che il nostro territorio offre all’attenzione della comunità regionale e dei tanti visitatori . Ed è un evento che ha, tra i tanti pregi, anche quello di richiamare l’attenzione su un tema di grandissima attualità come quello della sostenibilità, più in generale sullo sviluppo sostenibile. Credo sia un’occasione preziosa quella che ci viene offerta di riflessione intorno a tematiche che devono sempre di più caratterizzare non solo le nostre politiche, ma – questo il salto di qualità della sfida sostenibile – che devono richiedere anche un atto di responsabilità soggettiva, individuale. Ognuno di noi si deve sentire protagonista di questa costruzione di un nuovo orizzonte che è estremamente stimolante perché, se andiamo all’essenza del tema della sostenibilità, porre l’accento su uno sviluppo sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale, economico e sociale, in fondo significa impegnarsi tutti per costruire un mondo migliore».

L’amministratore unico di Sviluppumbria, Michela Sciurpa ha posto l’attenzione sulla Relazione di sostenibilità 2023, un documento che insieme al Bilancio sociale ha allargato la rendicontazione delle performance Esg dell’agenzia per rispondere alle aspettative degli stakeholder.

Ad accompagnare l’evento, la suggestiva street art live di Moby Dick, al secolo Marco Tarascio, artista e pioniere di una rivoluzione visiva sull’etica ambientale e sulla salvaguardia della fauna a rischio di estinzione.

Tutto il programma dettagliato del festival sul sito Suoni Controvento.

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