Le statue dell’amore lasciano Palazzo Spada

Il trasloco quando la città dorme. La comunicazione, nell’era Bandecchi, langue

Au. Prov.

TERNI – Gli ingressi della Cascata delle Marmore, la destinazione delle statue di bronzo con le facce di esponenti di Ap, il tutor in Valnerina: nell’era Bandecchi la comunicazione langue.  Volutamente?

Le sei statue dell’amore che dovevano andare ad abbellire le piazze di Terni, sono state ferme per due mesi e mezzo nel cortile del palazzo comunale per poi andare chissà dove, di prima mattina.

I visitatori del sito paesaggistico più attrattivo dell’Umbria? Per qualcuno sono calati ma i dati non vengono rilasciati.   Le statue verranno posizionate nei parchi? E la delibera? E il costo per il Comune? Tra qualche settimana, forse, comparirà il documento  sul sito del Comune di Terni, e rimarrà per solo 15 giorni. Nell’era Bandecchi la comunicazione non va. I commercianti sono stati accusati di non aggiornarsi sul portale Vivi Terni. All’incontro con la Renzi, al quale ha partecipato anche la Bordoni (assessore alla cultura e al turismo) hanno scoperto che per capire cosa succede a Terni devono dare una sbirciata al portale del turismo. Certo, il portale potrebbe anche riportare la cancellazione dei concerti, come quello che era in programma per il 7 agosto, “Comoverao”,  e che non c’è stato.  Comunque la colpa è sempre dei ternani se non sono informati.

 La nuova sede delle statue? Due nel parco San Lucio, quartiere di San Valentino. Le altre quattro, con ogni probabilità andranno a fare compagnia ai mosaici di Cagli. Ai magazzini di Papigno. Dovranno attendere la autorizzazioni perché, come annunciato da Bandecchi, abbelliranno piazza Tacito, il parco Ciaurro, Parco Ciaurro, largo  Sangallo, via del Plebiscito, i giardini dell’Ex Foresteria di Corso Tacito.

Lavori sulla Pievaiola, Peltristo (Forza Italia): «Bene la Regione»

La Comunità Incontro Onlus celebra Don Pierino Gelmini