Verso le regionali / Conte terremota il campo largo, ma il dato è che il centrosinistra ha perso il centro

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | La vittoria di Perugia ha di fatto rottamato la vecchia alleanza. Il leader M5s ha fatto il resto. E ora la corsa della candidata Proietti è più faticosa

di Marco Brunacci

PERUGIA – Per farvi una vostra idea, lettori attenti di Umbria7, vi diamo qui di seguito i commenti usciti dopo che il leader di M5s ha considerato chiusa l’esperienza del “campo largo”, dopo che ha attaccato la Schlein («c’è un problema serio») e ha di fatto vietato che in Umbria ed Emilia Romagna il simbolo del suo Movimento sia affiancato a quello di Italia Viva. E questo per «motivi etici», non perché non sanno abbinare le cravatte al vestito. Tanta roba.
Cominciamo dalla fine: il risultato dell’intervento di Conte è chiaro a tutti, tranne che ai leader umbri del campo larghissimo che si sono espressi.

E allora la verità è che Stefania Proietti fa riferimento a un centro moderato del centrosinistra classico, che lo schieramento vincente di Perugia ha rottamato. E’ il passato.
A Perugia ha vinto la sinistra, con una leader di valore nazionale, particolarmente brillante (Vittoria Ferdinandi), che ha mixato posizioni radicali con empatia personale.
Il senatore Zaffini dice che hanno vinto, come ai vecchi tempi, i “comunisti”, brandendo la spada e continuando a fare la sua campagna elettorale. Ma su una cosa è difficile dargli torto: al centro del centrosinistra c’è un cumulo di macerie, frutto delle scosse telluriche che arrivano dagli scontri (e perfino dagli incontri) di tre blocchi: i Cinquestelle, che hanno scelto un posizionamento a sinistra fisso, percorrendo bordi estremi insieme a qualche rotta trasversale pur di irritare il Pd; Avs, che legittimamente pattuglia il suo settore di sinistra dura e pura, anche con punte estreme; il Pd della Schlein che – udite, udite – sarebbe la parte moderata.
La conferma più clamorosa a quanto stiamo dicendo arriva da dentro il Pd: lo stratega più accorto di questa nuova sinistra, Bettini, da mesi sente la necessità di promuovere una ulteriore “gamba” dell’alleanza, a guida Rutelli o del sindaco di Milano Sala, per dare una “casa dai moderati” del centrosinistra. Una casa che evidentemente oggi non c’è. Come definitivamente confermato dal rifiuto di Conte di avere un qualunque contatto con Renzi.
In Umbria per non vedere le cose come stanno, abbiamo probabilmente toccato il fondo: infatti, se si capisce bene il senso della nota del renziano umbro Gnagnarini, par di capire che lui se lo tengono nell’alleanza per la Proietti, non solo rinuncia a portare il simbolo di Iv, ma si mette anche i baffi finti.
Molto lucido, al solito, il giovane e brillante leader di M5s, De Luca, che da sinistra viene, e si esibisce in una spericolata arrampicata sugli specchi per dire che in Umbria non c’è il “Campo largo” ma il “Patto Avanti” e che lui è perfettamente d’accordo con Conte e però non cambia una virgola della sua corsa per le regionali.
Non spiega però l’ottimo De Luca che intende Conte quando dice che con Italia Viva non bisogna avere rapporti per “motivi etici” e quando poi aggiunge di avere “un problema serio” con Schlein. Conte si riferisce a che cosa? Ha mangiato pesante? E’ di cattivo umore perchè costretto a uscire con la camicia stirata male? O forse ne fa una questione di prospettiva politica e di futuri modelli?
Per cui, alla fine, Marchetti (Lega) può affondare come una lama nel burro: “Come fa la cattolicissima Proietti ad andare a braccetto con i promotori dell’utero in affitto, favorevoli alle adozioni gay?”. E ancora: «La loro ammucchiata serve a riappropriarsi dei ruoli di potere. E come li hanno gestiti in passato è noto a tutti».

ECCO GLI INTERVENTI PER FARSI UN’IDEA

Comunicato Italia viva Umbria

Circa le notizie sui veti a Italia Viva in Umbria si precisa che il mio partito non fa parte del cosiddetto Patto Avanti, ma fa parte a pieno titolo e con ruoli operativi del tavolo politico più’ ampio del centrosinistra che sostiene Stefania Proietti.
Alle elezioni regionali saremo presenti con i nostri rappresentanti candidati in una lista , che noi auspichiamo più’ ampia possibile, composta da partiti e movimenti civici di area riformista.
Francamente quello a cui siamo interessati non sono i veti sul simbolo di IV ma piuttosto i voti per la vittoria di Stefania Proietti e liberare l’Umbria dall’attuale pessimo governo regionale.
Massimo Gnagnarini segretario regionale Umbria di Italia Viva.

Marchetti (Lega): «Fine del campo largo: un fallimento annunciato»

«Conte ha dichiarato la fine del campo largo, un fallimento annunciato dato che si tratta di forze politiche diametralmente opposte che tentano di far sintesi con l’unico obiettivo di racimolare voti, ma sui temi concreti hanno posizioni inconciliabili. Cosa ne sarà in Umbria del campo extra-large che sostiene Stefania Proietti e che vede i cattolici andare a braccetto con i promotori dell’utero in affitto, favorevoli anche alle adozioni gay? Per governare servono unità e concretezza: coalizzarsi solo nella speranza di ottenere maggiore consenso, senza porsi il problema di cosa accadrebbe poi alla prova dei fatti di amministrare, è da totali irresponsabili. Certo, non c’è da sorprendersi: l’unico obiettivo dell’ammucchiata della sinistra umbra non è lavorare a vantaggio dei cittadini, ma tentare di riappropriarsi dei ruoli di potere. E come li hanno gestiti in passato, è noto a tutti».
Così in una nota il Segretario della Lega Umbria, On. Riccardo Augusto Marchetti.

Senatore Franco Zaffini, Fdi

«Campo largo, Patto Avanti”, comunque vada è chiaro sono a pezzi e la sinistra sono i soliti comunisti».

De Luca (M5s), «Iv? Non esiste un caso Umbria»

«In Umbria non esiste alcuna frizione o criticità. Italia Viva non fa parte del Patto Avanti e non si presenterà alle elezioni con il proprio simbolo, ha esclusivamente manifestato il proprio sostegno alla candidata presidente (Stefania Proietti ndr.). Siamo perfettamente in linea con la posizione espressa dal presidente Conte e quindi non esiste alcun caso Umbria. Forse a livello nazionale andrebbe preso a riferimento il percorso che abbiamo intrapreso qui, mettendo al centro della discussione un perimetro identitario comune alla base dell’alleanza e non viceversa». Lo ha detto all’Ansa Thomas De Luca coordinatore regionale M5s Umbria, dopo quanto dichiarato da Giuseppe Conte il quale ha detto a Cinque Minuti su Rai Uno di non essere disponibile «ad affiancare il simbolo del M5s a quello di Renzi, che si è sempre distinto per distruggere e rottamare».

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