Au. Prov.
TERNI – Si sono incontrati, ma al tavolo mancava uno: quello che ha in mano l’asso di briscola, i terreni su cui costruire la clinica che serve a finanziare il nuovo Liberati. Questa mattina, a palazzo Spada, si sono riuniti il responsabile del procedimento per le autorizzazioni comunali, gli assessori Maggi (Lavori pubblici), Schenardi (Sport), Iapadre (Urbanistica), con i rappresentanti della Ternana calcio. La Ternana, ancora una volta si è detta, anche con la nuova proprietà, pronta ad utilizzare il progetto Clinica stadio per un investimento di oltre 50 milioni di euro. Ma dallo stesso incontro è emerso che la clinica dovrebbe sorgere sui terreni della Ternana woman, di proprietà del sindaco Bandecchi.
Il Patron di Unicusano, dunque, si ritrova nella duplice veste di primo cittadino di Terni, l’ente che rilascia la licenza edilizia, e quella di proprietario dei terreni che beneficeranno della medesima. Un possibile conflitto di interessi che richiederà, quasi sicuramente, svariati pronunciamenti di Prefettura, avvocati e forse anche magistrati. La riunione di oggi non ha fatto fare un passo in avanti, perché senza la Ternana woman (o Bandecchi come dir si voglia) non è possibile realizzare nella sua interezza il progetto Clinica stadio. Siamo di fronte all’ennesimo stop. Un impantanamento che emerge pur dal paludosissimo comunicato stampa del Comune: «L’amministrazione comunale rende noto che questa mattina si è svolta, negli uffici comunali di Corso del Popolo 30, una riunione tra il rup Piero Giorgini e i rappresentanti della società Ternana Calcio alla presenza degli assessori Giovanni Maggi, Marco Schenardi e Marco Iapadre per riprendere l’iter per la realizzazione del nuovo Stadio Libero Liberati, interrotto a seguito del recente cambio societario della Ternana.
Il confronto ha fatto emergere la volontà della Ternana di andare avanti sull’operazione, ad oggi non realizzabile senza un accordo con la Ternana Women proprietaria del terreno ove deve essere realizzata la clinica. L’incontro è quindi è da ritenersi proficuo per le parti ma non definitivo con aggiornamento entro la fine dell’anno».
