DI MARCO BRUNACCI
PERUGIA – Un nuovo risiko bancario? Una prospettiva che potrebbe lambire l’Umbria?
Troppo presto per dire, per ora si tratta solo di prendere atto della vittoria di Banca Fucini, presidente Mauro Masi, ad Francesco Maiolini, nella gara per l’acquisizione della quota di controllo di Cassa di Orvieto.
Si ricorderà che l’operazione di “passaggio” era stata fatta da Medio credito centrale (Mcc), che ora ha anche Banca Popolare di Bari tra le sue controllate.
Perché potrebbe trattarsi di un potenziale inizio di una strategia più ampia?
Vediamo il quadro complessivo: Banca Fucino ha vinto in virtù della sua idea di governance più che per la sua proposta economica, in linea – si dice – con quella dei competitor. E, secondo Radiocor, non procederà alla fusione della Cassa di Orvieto con Banca Fucino. Magari anche questo è servito.
Di sicuro la società statale Invitalia, guidata da Bernardo Mattarella, avrà dato il suo benestare all’operazione, vista la rete del controllo che lega Invitalia a Mcc.
Operatori immaginano che anche Banca Popolare di Bari potrebbe adesso sollecitare l’interesse di Banca Fucino, anche se al momento non c’è alcun segnale in questo senso.
Ma nel mondo bancario italiano in movimento non sono escluse altre sorprese. Facendo lavorare la fantasia, anche se partendo dalle novità di queste ore, ecco che si intravede per Monte dei Paschi di Siena un futuro da interlocutore per tutto il mondo bancario del centro Italia e magari anche del sud Italia. Con un finanziere e imprenditore del livello di Francesco Gaetano Caltagirone che, proprio in questi giorni – come segnalato da Milano finanza – mostra di voler focalizzare il suo interesse su Mps, di cui è primo socio privato, opzionando posti nel cda.
Ecco che, anche per ragioni geografiche, potrebbero incrociarsi alla fine i piccoli movimenti che marginalmente riguardano l’Umbria, con i grandi movimenti intorno a Mps.
Si tratta solo di ipotesi, ovviamente, ma nel contesto di un mondo del credito che vive un periodo di modificazioni in rapida sequenza.
A dare il via al risiko è stata Unicredit, che sembra destinata, con l’acquisizione del controllo di Bpm – se andrà in porto – a diventare il primo gruppo italiano, con un grande rilievo europeo che sarà deciso però dal via libera per salire nella tedesca Commerzbank.
Quindi c’è il colosso Banca Intesa che al momento resta fermo e osserva.
Subito dietro ecco Monte dei Paschi di Siena, che potrebbe essere la novità, magari con la prospettiva di diventare l’altro polo bancario di riferimento nel panorama italiano. Qualora esistesse per davvero una ipotesi di questo genere, va da sé che il territorio di espansione, ragionevolmente, dovrebbe essere, come detto, quello del centro e del sud.
Uno scenario del genere, ammesso che sia realistico, in ogni caso non si conoscerà prima di qualche mese. Al momento Banca Fucino acquisisce il controllo di Cassa Orvieto, una novità di rilievo sia se sarà solo un’acquisizione per essere più forti oppure il primo tassello di un puzzle destinato a formarsi nel tempo.


