Il Dopolavoro di Ferentillo torna bello e funzionale

Il restauro con i fondi del sisma. Carlo Faretti: «Un luogo della cultura sottratto ai ferentillesi per troppi anni»

FERENTILLO (Terni) – Il  “Dopolavoro” di Ferentillo, ristrutturato con i fondi del sisma 1997,  torna alla comunità.  Inaugurato nel 1931 ed edificato con i sacrifici dei ferentillesi emigrati in America, fece arrivare nel comune della Valnerina i primi gruppi teatrali e consentì ai cittadini di organizzare feste e saggi di musica. Un luogo di incontro e di socialità.  «Ci si dava appuntamento al Dopolavoro» -ricordano quelli che lo hanno vissuto negli anni Cinquanta e Sessanta, partecipando anche a qualche veglione di Capodanno. Nel 1970 venne trasformato in cinema e oltre alla famiglie  ci andavano i ragazzi e le ragazze  a passare la domenica pomeriggio in spensieratezza. Poi, fino alla chiusura, ospitò mostre d’arte e fotografiche.

Uno spazio per troppo tempo sottratto alla cultura che ora, finalmente, torna fruibile. «Un contenitore culturale che è mancato per troppi anni, adatto anche alla convegnistica» – sottolinea la sindaca Elisabetta Cascelli. «Il suo anno di costruzione – ricorda lo storico Carlo Favetti – afferma – è  avvenuto il 10 novembre del 1931, poi negli anni  come cinema Enal (anni 1970) gestione Amici Paolo e di nuovo come teatro (anni 1990). In origine in progetto e la direzione dei lavori furono affidati al geometra di Ferentillo Fabio Claudili. All’ epoca – continua – ebbe molti sponsor per la sua realizzazione come recita la lapide posta in facciata,  coinvolgendo molte attività industriali come la Società Terni, lo stesso Comune di Ferentillo, pubblica Assistenza di Ferentillo, Emigrati in America di Ferentillo, Impresa ingegneria Amati- Cecconi -Costanzi – Appino – Lo storto, Consiglio Provinciale dell’ Economia, S.A. Consumatori Esplosivi, Ditta Orestein Koppel, Principe di Montholon, Cassa di Risparmio di Terni, ditta San Felice di Bagnoli. Insomma – aggiunge Favetti – molte attività contribuirono alla realizzazione come la Società Consumatori Esplosivi  che misero in attività anche la cava di travertino oggi palestra di arrampicata naturale. Cava che diete lavoro a tantissimi cittadini e purtroppo fu dismessa dopo un grave incidente sul lavoro dove persero la vita alcuni giovani operai ferentillesi. Siamo tutti convinti – conclude – che anche questa struttura polivalente possa contribuire alla crescita socio culturale del territorio».

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