TERNI – Un po’ di qua e un po’ di la. Forse niente da nessuna parte. La situazione delle infrastrutture a servizio della Ternana calcio si fa sempre più complicata. Un intreccio di località e prospettive che non lascia intendere nulla di determinato.
In questi mesi la società di D’Alessandro ha ribadito di voler dare luogo, a Terni, a progetto clinica stadio. Dichiarazioni, per la verità, più che altro sollecitate dal pressing del sindaco Stefano Bandecchi, che è anche parte in causa come imprenditore, essendo il proprietario del terreno sul quale dovrebbe sorgere la clinica. Negli stessi mesi, però, stando alle informazioni raccolte da Umbria 7, la Ternana ha continuato a lavorare anche ad un progetto alternativo. Un piano B che vede un investimento su sette ettari di terreno lungo la E45, che fanno parte del comune di San Gemini. La direzione della Ternana Calcio ha interloquito con il sindaco Luciano Clementella al fine di predisporre gli investimenti per regolare le procedure amministrative. Sempre stando alle informazioni raccolte da Umbria7, i sette ettari servono a creare quella Ternanello che a Terni non c’è stato verso di fare, dopo il clamoroso fallimento della operazione Piedimonte naufragata per una serie di vincoli urbanistici e per alcune liti di vicinato. Davvero difficile pronosticare a cosa porterà questo tourbillon di località. Per la clinica stadio occorre un investimento di almeno 70 milioni di euro, cifra che dovrebbe essere messa a disposizione della banche e che al momento D’Alessandro non sembra in grado di avere. Molto meno complicata l’operazione di Ternanello, con un piano finanziario inferiore ai 5 milioni di euro, necessari a creare quel campo di allenamento e quelle strutture di supporto anche fisioterapiche che occorrono ad una quadra di calcio. La Ternana al momento è un serie C e per dotarsi di una impiantistica di tale fattura avrebbe bisogno di un campionato più blasonato come quello della B. Ma questo lo decide il campo.


