TERNI – Telefoni bollenti, linee infuocate. Minacce di defenestrazione. Prosegue, tra il pubblico e il privato, il maldestro ma convinto tentativo di Raffaele Nevi di far desistere Francesco Maria Ferranti dall’idea di accettare la proposta di Stefano Bandecchi di diventare vice presidente della Provincia di Terni.
L’onorevole Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, allo stesso neo presidente di palazzo Bazzani ha chiarito come Ferranti, consigliere comunale di Fi, da sempre segnalato tra i più accesi e attenti dell’opposizione al sindaco di Alternativa popolare, non possa essere suo vice e contemporaneamente esponente del partito. Insomma, se accettasse, scatterebbe l’espulsione.
Ferranti ha risposto che avrebbe pensato alla prestigiosa proposta del presidente/sindaco, ma il punto – come sottolineano i più esperti di politica ternana – è un altro. C’è chi tira fuori i dati delle ultime elezioni comunali e fa due conti: alla tornata stravinta da Bandecchi, Forza Italia ha preso 2.060 voti. Francesco Maria Ferranti 622 preferenze, 120 in più del secondo Stefano Fatale e praticamente un terzo delle ics finite al partito. E allora la domanda è: se Ferranti accettasse e Nevi lo buttasse fuori, perderebbe lui, unico consigliere forzista a palazzo Spada, o perderebbe il partito? La presa di posizione di Nevi, legittima, vale la candela?


