Famiglie di Pierantonio e Sant’Orfeto senza contributo di autonoma sistemazione (Cas). Sale la protesta. Il pasticcio della Regione

I soldi ci sono e sono stati già messi a disposizione. Ma la Ragioneria dello Stato non è stato messa nelle condizioni dall’Ente regionale di “bollinare” un provvedimento

M.BRUN.

PERUGIA – Agosto tempo di ferie. Meritate per tutti, poco serene per circa 220 famiglie di Umbertide, Perugia e Gubbio, dalla primavera di quest’anno senza Cas e quindi, dopo la sciagura del terremoto e dell’inagibilità della propria casa, costretti a far fronte all’affitto con le sole proprie forze.
I soldi il governo li ha stanziati, il Comune di Umbertide li ha in cassa ma la Regione non riesce a redigere, da aprile e tra vari rimpalli, una ordinanza insieme alla Protezione Civile che consenta alla Ragioneria Generale dello Stato di “bollinarla”. E quindi utile a trasferire i denari del Governo alle famiglie che devono pagare l’affitto della sistemazione provvisoria.
Da qui si arriva ad agosto, ormai tutti sono in ferie e nel territorio monta la protesta.
Il Governo a questo punto dovrebbe agire per legge (usando poteri sostitutivi nei confronti della Regione? La materia è molto complessa e va maneggiata con cura). Si arriverebbe comunque a Natale.
Mentre il Comune di Umbertide (con la vicesindaco Mierla) chiede un intervento della stessa Regione, anche tramite legge urgente o anticipazione economica, con tanto di appello a Stefania Proietti, che oggi grazie al nuovo enorme gettito fiscale delle nuove tasse, avrebbe ogni disponibilità economica per risolvere un disservizio creato dall’Ente stesso.
Si attende un riscontro da Palazzo Donini, per la ricostruzione che era un fiore all’occhiello dell’Umbria e da cinque mesi è invece l’ennesimo tema irrisolto e che toglie il sonno alle famiglie, stavolta di Pierantonio e Sant’Orfeto.

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