“Porta sfiga”, Bistocchi: «Imbarbarimento del confronto è inaccettabile»

La presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria: «Il ruolo della stampa, in un Paese libero, democratico e civile, è fondamentale»

di Sarah Bistocchi, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria

PERUGIA – Il ruolo della stampa, in un Paese libero, democratico e civile, è fondamentale. L’informazione, sia quella avalutativa che quella volta al commento, è fatta da professionisti, che raccontano e spiegano la realtà e le sue dinamiche, sviluppando una coscienza critica e svolgendo una funzione di sorveglianza e tutela nei confronti della democrazia, di fronte ai potenti di turno.
Alla luce di questo incontestabile ruolo, portato avanti da professionisti che non sempre si trovano a lavorare sotto le necessarie tutele e nelle migliori condizioni, anche contrattuali, non posso non stigmatizzare i recenti episodi che non rendono giustizia ai tanti professionisti, anche nella mia regione, che lavorano con serietà e dedizione.

Il primo caso è quello della frase irrispettosa, scritta da un parlamentare umbro, di peso e di esperienza, nei confronti di un giornalista locale. Dire che ‘porta una sfiga mai vista’, in riferimento ad un professionista dell’informazione, che piaccia o meno cosa egli scrive, rappresenta una mancanza di rispetto e il segnale di un’insofferenza intollerabile nei confronti della stampa e di chi lavora in un settore delicato e tutelato perfino dalla Costituzione.
Il secondo tema, di fronte al quale non possiamo nasconderci, è che troppo spesso tale insofferenza arriva anche dalla nostra presidente del Consiglio dei Ministri. L’ultimo episodio è il fuorionda di Meloni nell’incontro con Trump, quando al presidente americano conferma il fatto di non voler mai parlare con la stampa italiana. Conferma, perché i giornalisti che seguono la politica nazionale, così come i cittadini, se ne erano già accorti, essendo ormai sparite le conferenze stampa a favore di monologhi online. Un aspetto più simile alla propaganda che alla vera informazione. Un aspetto sbagliato, perché la campagna elettorale è finita, a qualsiasi livello, almeno per il momento.
Non può non essere stigmatizzato anche l’atteggiamento di qualche amministrazione locale, che in Umbria non perde occasione di offendere i giornalisti in maniera gratuita e aggressiva. Potrebbero essere episodi trascurabili, se non fosse per il fatto che, rappresentando le Istituzioni, si rappresentano tutte e tutti.
L’imbarbarimento del confronto è inaccettabile ed è imperativo categorico ristabilire un clima di confronto pacato e civile, pur nelle necessarie e legittime differenze. È legittimo che non tutto ciò che si legge possa essere condiviso, apprezzato, gradito; non è accettabile però attaccare o dileggiare il mondo della stampa e dell’informazione, perché è da quel mondo lì che passa una cultura democratica fatta di ascolto e rispetto.

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