R.P.
PERUGIA – Block notes Perugia.
- Andavamo a 30 all’ora. La Giunta si ritrova con una decisione del consiglio comunale che dovrebbe applicare (ma si spera che se ne dimenticherà). Prevede il divieto di superare i 30 chilometri orari in sei aree della città (tra cui Ponte San Giovanni-Balanzano e San Sisto), in attesa di estenderlo a tutto il territorio comunale.
Dopo che Umbria7 ha riferito le regole dei 30 all’ora (e cioè: spese importanti per istituirli e multe salatissime per chi contravviene e quindi a carico dei cittadini), si è assistito a divertenti contorsioni verbali sul palo da parte di esponenti della maggioranza. Umbria7 torna a ribadire due concetti elementari: per rendere operativi i 30 km orari, al posto dei 50 vigenti, si devono spendere soldi per la nuova segnaletica, per la sicurezza, e poi ancora soldi per far applicare la normativa.
La legge prevede che non si possono utilizzare autovelox fissi. Questo significa che ci devono essere pattuglie dei vigili urbani munite delle loro macchinette rilevatrici della velocità.
I vigili devono fermare i malcapitati che sopraggiungessero alla velocità di uno scattista dei 100 metri piani: quindi superando i 34-36 km orari.
Un consigliere comunale della maggioranza in vena di battute dice che i cittadini non devono credere a quelli che dicono che il Comune voglia far loro le multe. Che sarà? Vorranno solo giocarci un po’? Vorranno farsi un po’ di propaganda? O vorrà dire che i 30 km orari a Perugia sono un consiglio, non un obbligo? Un amorevole invito senza conseguenze? Se fosse così bisogna concludere che i 30 km orari, come succede per tanti provvedimenti, varranno solo per i fessi che ci credono. E in realtà Umbria7 è convinta che servano soltanto a far sapere che il Comune di Perugia è “di sinistra”, proprio come un volta succedeva con la scritta “Comuni denuclearizzati” alle porte della città (ma oggi hanno cambiato idea) .
Ps. Fa ridere il riferimento al meraviglioso esperimento dei 30 all’ora a Bologna. Dicono che lì funziona, ma in realtà non c’è nessun dato. Invece i dati ci sono a Milano e dicono (niente meno uno studio del Mit) che i 30 km orari hanno peggiorato la situazione dell’inquinamento in città.
Ps2. Se c’è qualcuno in Comune che pensa ancora alla sicurezza dei cittadini e non a fare propaganda, facesse rispettare i divieti e i limiti che già ci sono, le strisce pedonali, il rosso ai semafori e realizzasse dissuasori nei punti giusti della città e davanti alle scuole. E basta chiacchiere ed ideologia.
Ps3. Il sogno dei perugini è andare a 30 km all’ora sotto le gallerie all’ingresso della città nelle ore di punta, in entrata e in uscita. Ma non c’è storia: se si riesce ad andare a 15 è un successo. File interminabile e tutti fermi solo l’altro ieri. E ogni progetto per cercare di venirne fuori nei prossimi 10 anni è stato bocciato dalla nuova giunta comunale. Perdete ogni speranza o voi che provate a entrare (o uscire) nei momenti sbagliati. In eterno, amen. - In Comune il personale – riferisce Il Messaggero – boccia il piano della sindaca Ferdinandi finalizzata a lasciare il 5% dell’aumento per i pubblici dipendenti, voluto dal ministro di Forza Italia, Zangrillo, ai mini dirigenti (sono in 40) e ai 14 “assistenti” (va considerato offensivo chiamarli portaborse) degli assessori. Nell’assemblea, molto partecipata, si chiede un accordo entro fine anno, equamente distribuito. Complessivamente sarebbero un paio di milioni di euro di aumenti.
Da quel che si capisce i 54 di cui sopra avrebbero – secondo la stragrande maggioranza del personale – motivo di essere felici per quello che hanno già avuto dalla nuova Giunta. - Per rendere definitivo divorzio della gente dalla politica si dovrebbe mandare in onda la registrazione della riunione della commissione comunale: un’ora della vita dei suoi componenti è stata dedicata a discutere di come chiamare, a seconda dei generi, coloro che hanno un ruolo: si dirà magistrato o magistrata?. E quando si deve
mettere la maiuscola: Magistrata o magistrato? Poi, giù fino a discettare di punti, punti e virgola e trattini vari..
Però non tutto il male viene per nuocere: grazie a questi assurdi sproloqui, non si è riusciti a discutere se dare la solidarietà alla Flotilla (maiuscola?), con la famosa Greta a bordo, salpata (un po’ sì e un po’ no) da Barcellona verso la Palestina.


