TERNI – Il dialogo tra il sindaco di Terni Stefano Bandecchi e la governatrice dell’Umbria Stefania Proietti, c’è. E’ un filo rosso alimentato da telefonate dirette. Ma in pubblico è meglio mostrare i muscoli. Il Comune di Terni, dopo due giorni di silenzio istituzionale ritrova la favella.
«A fronte delle ricostruzioni fuorvianti registrate in queste ore e delle dichiarazioni non corrispondenti alla realtà, l’amministrazione comunale intende precisare che è stata la Regione dell’Umbria ad impugnare la determina comunale che sancisce il superamento delle prescrizioni della conferenza dei servizi del 2022; che la mattina del 18 novembre sono stati i legali della Regione a chiedere il non esame della sospensiva».
«In sede di Tar non è in discussione la legalità degli atti ma casomai la loro legittimità. Non si tratta di una questione formale ma sostanziale, in quanto mai nessun atto è stato assunto dal Comune di Terni in maniera arbitraria. Il Comune di Terni – la lunga nota di Palazzo Spada – è profondamente convinto che in sede di valutazione di merito, il 27 gennaio, le ragioni della città prevarranno in quanto la determina dirigenziale è un atto conseguenziale alla conferenza decisoria e alle successive deliberazioni della Regione stessa che ha messo a disposizione nel 2023 80 posti letto». Ancora una sotttolineatura: «E’ stato il Comune di Terni a chiedere la prima data utile (il 27 gennaio, ndr) per entrare nel merito del ricorso della Regione, in quanto è interesse del Comune non perdere ulteriore tempo dato che l’attuale stadio è vetusto e, a breve, potrebbe avere problemi a superare le nuove certificazioni di stabilità statica. Il passare del tempo, inoltre, rappresenta un danno, oltre che per la città di Terni, per gli investitori che da mesi sono pronti a finanziare un’opera per un importo di decine di milioni di euro e che hanno quantificato che ogni giorno di ritardo comporta in una perdita di 80 mila euro al giorno».


