Sui tributi di Palazzo Spada non si placa lo scontro politico

Patalocco (Pd): «Bandecchi aveva promesso 800mila euro di tagli»

TERNI – Imu, addizionale Irpef, costi dei servizi comunali: a Palazzo Spada la battaglia continua. Sulle aliquote al massimo, sugli aumenti di alcuni servizi comunali come quelli cimiteriali, lo scontro politico non si placa. Nei giorni scorsi, a più riprese, Roberto Pastura, capogruppo di FDI, ha attaccato la giunta Bandecchi, sostenendo che ci sono tutte le condizioni per dar luogo ad una riduzione delle tasse comunali.

Ora, è la volta del Pd. Il consigliere di minoranza Leonardo Patalocco (Pd) contesta a Bandecchi le promesse fatte: «I sindaco ci aveva detto che con il nuovo bilancio avrebbe tagliato le imposte per 800mila euro. Invece, manco per niente». «Nei giorni scorsi – la nota del consigliere Patalocco – si è discusso il provvedimento dell’amministrazione comunale volto a mantenere al massimo livello consentito le addizionali comunali Irpef e Imu anche per il 2026.   Non mi appartiene la retorica delle imposte e delle tasse che vanno sempre e comunque abbassate a prescindere dalle condizioni nelle quali si trova un Ente pubblico. Le imposte comunali sono contributi che ciascun onesto cittadino versa per permettere alla comunità nella quale vive di pagare i servizi per i cittadini stessi e, benché saremmo sempre tutti contenti di ridurle, ci sono casi nei quali il loro livello va mantenuto o addirittura, in alcune situazioni particolari, va purtroppo ritoccato al rialzo per mantenere qualità e quantità di servizi fondamentali per le categorie più fragili e non solo.  
Quello che si contesta, quindi, non è il livello delle imposte comunali in sé ma è il dover prendere atto di una loro mancata diminuzione quando il sindaco Bandecchi aveva invece annunciato, a maggio 2025, di prendersi l’impegno di diminuirle di 800.000 euro in risposta agli aumenti disposti dalla Regione. Tralasciando il fatto che le imposte potevano essere ridotte già da due anni, in quanto il dissesto è terminato ormai da inizio 2024, quello che colpisce è che alle parole non siano seguiti i fatti, il che ci porta ad affermare che le promesse spot sarebbero da evitare quando non si vogliono o non si possono mantenere.
Non si parli, peraltro, di provvedimento tecnico: queste sono scelte prettamente politiche e ne siamo ancora più convinti ripensando alle parole che il Sindaco stesso pronunciò alcuni mesi fa quando, nel sottolineare la forza della sua squadra di governo, affermò che per la prima volta la linea dell’ente è dettata dalla politica e non dai dirigenti.
Al mantenimento del massimo livello delle imposte si accompagneranno, per di più, forti rincari delle tariffe 2026 (servizi funerari, servizi legati al commercio e alla gestione della Cascata su tutti) che avranno l’effetto di annacquare i provvedimenti invece condivisibili disposti dall’Amministrazione sulla riduzione della TOSAP e della TARIC per i nuovi residenti, provvedimenti che noi come Gruppo Consiliare PD, peraltro, avevamo proposto di estendere, senza successo, anche ai giovani ternani under35, perché è sì importante attrarre nuove risorse ma anche evitare di perdere le nostre».

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