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Finita la festa, i soliti guai: rinviata di due anni la gara (che fa risparmiare) sul Trasporto pubblico. La Corte dei Conti sarà d’accordo?

I vulnus del difficile primo anno di legislatura della nuova giunta regionale. L’ex assessore Melasecche picchia duro: «Un ritardo molto preoccupante, dopo le rassicurazioni di aprile della Proietti. Si perdono 20 milioni»

DI Marco Brunacci

PERUGIA – Finita la festa restano tutti i problemi di un anno di avvio di legislatura difficile da classificare, con la maggioranza del campo largo che vanta successi francamente incomprensibili e l’opposizione che mena fendenti, in realtà non avendo repliche nei fatti, ma solo dichiarazioni ideologiche.

La giunta aggiunge rinvii a un futuro che è difficile immaginare migliore, in diversi settori.
Delle tasse parleremo tanto e ancora per tutto l’anno prossimo.
Della sanità si è detto e ridetto, ma ogni giorno se ne scopre una nuova.
Oggi aggiungiamo una nota sui trasporti, partendo da questa domanda: come è possibile che dopo i secchi richiami della Corte dei Conti alla giunta regionale sulla necessità di far svolgere più rapidamente possibile la gara per i nuovi lotti del trasporto pubblico, si riesca scrivere del Defr (Documento di economia e finanza della Regione) che si rimanda non di uno, ma di due anni, al giugno 2028 il subentro dei vincitori della gara del TPL avviata da tre anni dalla Giunta di centrodestra (con Enrico Melasecche, gran sacerdote dei trasporti)?
Ad oggi è possibile quantificare a spanne il maggior costo per gli umbri di oltre 20 anni di atti d’obbligo rispetto alla mancata gara, in 150/200 milioni, da qui il naufragio di Umbria Mobilità.
Oggi quella società partecipata si trova in condizioni di rilancio, dopo la cura da cavallo adottata dalla giunta precedente, ma i rinvii hanno effetti velenosi.
L’azione intrapresa va proseguita.
Si ricorderà che soltanto la trasformazione in Agenzia sta facendo risparmiare il 10% dell’Iva sul Fondo nazionale trasporti, cioè 10 milioni l’anno per la Regione, 50 milioni di risparmio ogni legislatura.
Sarebbe opportuno che anche gli attuali gestori di Busitalia e i paladini del trasporto pubblico di Fit-Cgil dessero il loro contributo a migliorare la situazione per i cittadini umbri. Lo faranno?
Melasecche, interpellato sul tema, non si tira certo indietro e al solito picchia come un fabbro: «Il ritardo in corso della gara preoccupa non poco, rispetto alle dichiarazioni solenni che la Proietti ha fatto in adunanza pubblica della Corte dei Conti il 15 aprile scorso e sposta in avanti di altri due anni la data fatidica con un danno complessivo alle casse regionali di circa 20 milioni».
E giù ancora botte: «Si informino gli umbri su dove vanno a finire i loro 184 milioni di tasse in più».
Poi ammonisce l’assessore De Rebotti: «Sta cercando di ridurre i lotti della gara in corso, facendo rimodulare la gara e riaprendo quindi i termini, riducendo la necessaria doverosa concorrenzialità che la sinistra ha totalmente eluso nel trascorso ventennio con tutto quanto ne consegue».

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